domenica 8 febbraio 2009

religio.relativismo

Laszlo Il pericolo e l’opportunità: pag 49
La religione è quasi altrettanto introversa dell’arte. Le contese religiose sono un fenomeno ricorrente nella storia, e i particolarismi offuscano ancora gli sforzi delle grandi religioni.
Si potrebbe dedurre che l’individualismo attuale sia connesso con il tipo di religione che lo legittima. Quella cristiana attuale è particolaristica. Ciascuna segue la sua verità. Ciascuna segue se stessa.
Esattamente come la famiglia amorale del sud negli anni cinquanta, e oggi, il nucleo familiare, anch’esso in piena fase di distruzione, per nuclei aperti e allargati, dato il divorzio e in molti paesi europei, la legalizzazione di coppie di fatto omosessuali e non.

Pag 84 85
L’assunto che si debba essere di destra o di sinistra è sbagliato. Entrambe queste strategie sono state sperimentate e a prescindere dai benefici che hanno apportato al loro tempo, la loro ora è passata. E’ venuto il momento di trovare un concetto più attuale. Libertà e autonomia individuali, così come giustizia ed quità sociali ed economiche, sono valori perenni della vita umana

pubblicità

Per Simmel il tipo metropolitano reagisce con il cervello invece che con il cuore, la vita dell’intelletto è l’elemento che serve a preservcare la vita soggettiva dalla soverchiante potenza della vita metropolitana (Simmel, La metropoli e la vita mentale pag 528 – così la pensa anche Spengler). In Joyce l’eroe metropolitano Bloom vive dentro un gioco di elementi irrazionali, iperboli, incontri fuggevoli, fantasticherie, associazioni casuali. Per Spitzer i annunci della pubblicità fanno appello al sogno primordiale che la magia ci salvi dai difetti e dai mali del nostro corpo


Attenzione, chiarezza, concentrazione: le vecchie virtù sono peggio che inutili. Anzichè sintonizzarsi con la pubblicità la percepiscono come un irritante rumore. Ci vuole uno stile diverso, per orientarsi nella città di parole; una grammatica più debole di quela della coscienza; una sintassi nervosa, discontinua. Ci vuole, viene da dire, un cubismo del linguaggio. E questo offre lo stream of consciousness: frasi semplici, smozzicate, dove il soggetto si ritrae

E Codeluppi: “Il potere della marca” pag. 67: il fascino dei parchi Disney dipende dall’effetto sorpresa che riescono a produrre sugli individui (lo schok in Brecht visto da Benjamin, la distanza,


pag 68 i parchi Disney rappresentano una realtà che è più reale della realtà stessa, perchè è quella che esiste nell’immaginario collettivo,

Ponty

La naturaPonty pag 221
il mondo naturale si da come esistente in sè al di là della sua esistenza per me, l’atto di trascendenza con il quale il soggetto si dischiude a questo mondo, rimuove se stesso e ci troviamo in presenza di una natura che per esistere non ha bisogno di essere percepita.



“Che cos’era dunque la vita? Era calore, prodotto calorifico di una inconsistenza che
riceveva forma, febbre della materia di cui era accompagnato il processo di continua decomposizione e ricomposizione delle molecole d’albumina, di costituzione complicata e meravigliosa...Non era materia e non era spirito. Era qualcosa fra i due, un fenomeno, un portato della materia, simile all’arcobaleno sulla cascata, simile alla fiamma. Ma quantunque non materiale era sensuale fino al piacere e alla nausea, era la spudoratezza della materia diventata sensibile, era la forma impudica dell’essere...Era lo svilupparsi e il costituirsi di un fulgore fatto di acqua, albumina sale e grassi, che si chiamava carne e diventava forma, nobile immagine, bellezza, ma che nello stesso tempo significava compendio di ogni sensibilità e desiderio. “ (Thomas Mann: la montagna incantata.)
C’entra qualcosa la storia della cultura come la affronta Ponty, te ne riporto qualche pensiero....dalla pagina 45 del saggio: Il romanzo e la metafisica.

... ‘... tutto s’è svolto per lungo tempo come se tra filosofia e letteratura esistessero non solo differenze tecniche riguardanti il modo di espressione, ma persino una differenza di oggetto. Dal XIX secolo esse stringono relazioni sempre più salde. Il primo segno di avvicinamento è la comparsa di modi di espressione ibridi, propri del diario intimo, del trattato filosofico e del dialogo, di cui l’opera di Peguy è un buon esempio. Perchè uno scrittore ha ormai bisogno per esprimersi di riferimenti filosofici politici e letterari ad un tempo? Perchè si è aperta una nuova dimensione di ricerca. ‘tutti hanno una metafisica, patente o latente, altrimenti non si esiste’ (un progetto, una intelligenza che li sintetizzi, li trascenda, una struttura, - anche gli animali e le piante - )
Nelle opere dello spirito si è sempre trattato di prendere una certa posizione rispetto al mondo, di cui la letteratura la filosofia e la politica ne sono le differenti espressioni. Non si è atteso in Francia l’introduzione della filosofia esistenziale per definire ogni vita come metafisica latente e ogni metafisica come esplicitazione della vita umana. Ciò testimonia dell’importanza e della necessità storiche di tale filosofia. Essa è la presa di coscienza di un movimento più vecchio di lei di cui rivela il senso ed accelera la cadenza. La metafisica classica è potuta passare per una specialità in cui la letteratura non avesse a che fare perchè ha funzionato su una base di razionalismo incontestato e perchè era persuasa di potere fare capire la vita umana e il mondo con una connessione di concetti.”

Nusbaumm

Nusbaumm a proposito dell’importanza della tragedia greca e di come Platone abbia cercato di mantenere l’integrità del racconto, del dialogo, sostituendo però a drammi umani che avevano nome cognome e storia, dei personaggi completamente irreali cioè cosmici, interloquendo con i quali i vari personaggi più reali, cioè i personaggi che discutono , da Socrate a Lisia eccetera.

Lì nelle tragedie personaggi eroi morti e sepolti, qui, persone che vivono il proprio quotidiano, anche se riprese in un quotidiano particolare, un altro livello di realtà, (direbbe Levi Strauss) nel quale si discute di questioni che vengono definite dal termine ‘filosofia’.

Questi personaggi dibattono di bene e male ma non c’è pathos, non si prova quello che accadrebbe se ad esempio una passione rappresentata nel mito della biga alata, dal cavallo nero, dovesse prendere il posto della ragione.

Nelle tragedie questo è possibile, noi tocchiamo con mano la disperazione, l’abominio di cui gli attori – eroi si macchiano. Sentiamo il loro dolore.

Nei dialoghi platonici non accade nulla di tutto questo.




iL distacco è necessario al ricordo, A riconoscere i nostri vissuti. può essere d’aiuto alla conoscenza di sè. Montaigne si riconosce vulnerabile, direbbe Nusbaumm. Seneca e Marco Aurelio sono convinti invece che l’uomo possa raggiungere un autocontrollo imperturbabile riducendo l’importanza delle emozioni nella vita.


in M.Aurelio o nel Seneca di Lucilio, si ha la sensazione che siano dissociati dalla realtà storica e che il logos invocato da entrambi come soluzione stia ancora troppo dalla parte della proiezione-reificazione di un desiderio di ordine e di autocontrollo.
Nusbaumm a proposito dell’importanza della tragedia greca e di come Platone abbia cercato di mantenere l’integrità del racconto, del dialogo, sostituendo però a drammi umani che avevano nome cognome e storia, dei personaggi completamente irreali cioè cosmici, interloquendo con i quali i vari personaggi più reali, cioè i personaggi che discutono , da Socrate a Lisia eccetera.

Lì nelle tragedie personaggi eroi morti e sepolti, qui, persone che vivono il proprio quotidiano, anche se riprese in un quotidiano particolare, un altro livello di realtà, (direbbe Levi Strauss) nel quale si discute di questioni che vengono definite dal termine ‘filosofia’.

Questi personaggi dibattono di bene e male ma non c’è pathos, non si prova quello che accadrebbe se ad esempio una passione rappresentata nel mito della biga alata, dal cavallo nero, dovesse prendere il posto della ragione.

Nelle tragedie questo è possibile, noi tocchiamo con mano la disperazione, l’abominio di cui gli attori – eroi si macchiano. Sentiamo il loro dolore.

Nei dialoghi platonici non accade nulla di tutto questo.




iL distacco è necessario al ricordo, A riconoscere i nostri vissuti. può essere d’aiuto alla conoscenza di sè. Montaigne si riconosce vulnerabile, direbbe Nusbaumm. Seneca e Marco Aurelio sono convinti invece che l’uomo possa raggiungere un autocontrollo imperturbabile riducendo l’importanza delle emozioni nella vita.


in M.Aurelio o nel Seneca di Lucilio, si ha la sensazione che siano dissociati dalla realtà storica e che il logos invocato da entrambi come soluzione stia ancora troppo dalla parte della proiezione-reificazione di un desiderio di ordine e di autocontrollo.

neoclassicismo

Carchia Mito in pittura pag 11
La lontananza winckelmanniana dagli estremi è il desiderio di una loro compresenza. IL centro o neutro della sua estetica non ha i tratti dell’indifferenza (apatica, ascetica, neo-stoica) ma è il luogo dal quale si originano le differenze.

Esso ha la caratteristica di una superficie marina sotto la cui quiete si agitano le correnti, bellezza è oscillazione, ondeggiamento, scotimento arrestato e sospeso indefinitamente, linea né retta né curva ma ellittica, volta al recupero dell’ideale greco dalla megalopsichià, unbezeichnung,

pag46
classico . dove l’antico è percepito e affermato nella sua discontinuità col nuovo,

Sul paesaggio
55 Rilke: guardare al paesaggio come a qualcosa di lontano ed estraneo, di remoto e astratto che trova in sé la sua compiutezza - questo era necessario se esso, il paesaggio, voleva diventare mezzo e occasione per un’arte autonoma: doveva essere lontano e molto diverso da noi, per diventare nei confronti del nostro destino un paragone liberatore.

57 il referente della pittura non è l’ut pictura poiesis oraziano, cioè un’azione storica, narrazione, abbandono mimesi esemplata dall’agire drammatico,
fine del quadro cornice-palcoscenico. Con la Alpers si può dire: dalla storia recit alla storia naturale, dalla narrazione alla descrizione

Sul ritratto

60: l’approfondimento nella direzione dell’individuale non è il segno di una disgregazione della forma ma la condizione della sua classicità in quanto conquista e specificazione del visibile.


Leg-arte p.33
Una trascendenza equivoca la cui separatezza più che slancio e desiderio, chiede anamnesi e contemplazione.

Carchia:Il mito in pittura pag 66.
IL VERO CLASSICO….
Il vero classico non è: quello in cui l’antico sia di per sé, come tesoro garantito della tradizione, il perennemente valido; bensì: quello in cui l’antico viene riaffermato all’indomani della scoperta della sua perdita.


Carchia Mito in pittura pag 11
La lontananza winckelmanniana dagli estremi è il desiderio di una loro compresenza. IL centro o neutro della sua estetica non ha i tratti dell’indifferenza (apatica, ascetica, neo-stoica) ma è il luogo dal quale si originano le differenze.

Esso ha la caratteristica di una superficie marina sotto la cui quiete si agitano le correnti, bellezza è oscillazione, ondeggiamento, scotimento arrestato e sospeso indefinitamente, linea né retta né curva ma ellittica, volta al recupero dell’ideale greco dalla megalopsichià, unbezeichnung,

pag46
classico . dove l’antico è percepito e affermato nella sua discontinuità col nuovo,

Sul paesaggio
55 Rilke: guardare al paesaggio come a qualcosa di lontano ed estraneo, di remoto e astratto che trova in sé la sua compiutezza - questo era necessario se esso, il paesaggio, voleva diventare mezzo e occasione per un’arte autonoma: doveva essere lontano e molto diverso da noi, per diventare nei confronti del nostro destino un paragone liberatore.

57 il referente della pittura non è l’ut pictura poiesis oraziano, cioè un’azione storica, narrazione, abbandono mimesi esemplata dall’agire drammatico,
fine del quadro cornice-palcoscenico. Con la Alpers si può dire: dalla storia recit alla storia naturale, dalla narrazione alla descrizione

Sul ritratto

60: l’approfondimento nella direzione dell’individuale non è il segno di una disgregazione della forma ma la condizione della sua classicità in quanto conquista e specificazione del visibile.


Leg-arte p.33
Una trascendenza equivoca la cui separatezza più che slancio e desiderio, chiede anamnesi e contemplazione.

Carchia:Il mito in pittura pag 66.
IL VERO CLASSICO….
Il vero classico non è: quello in cui l’antico sia di per sé, come tesoro garantito della tradizione, il perennemente valido; bensì: quello in cui l’antico viene riaffermato all’indomani della scoperta della sua perdita.

morale

Schopy sul Fondamento della morale come: ciò che unisce. E i Sufi.
Si può collegare a Nusbaum. Ciò che unisce. La comunità umana.
La trascendenza nel valore di De Martino.

“Il deismo consiste in una dottrina religiosa e morale in armonia coi principi della ragione, le cui caratteristiche saranno definite da alcuni pensatori inglesi del seicento: Blount Collins Tindal”
(Introduzione al ‘Trattato teologico politico’ di Spinoza. Pag 9)

Schopy sul Fondamento della morale come: ciò che unisce. E i Sufi.
Si può collegare a Nusbaum. Ciò che unisce. La comunità umana.
La trascendenza nel valore di De Martino.

“Il deismo consiste in una dottrina religiosa e morale in armonia coi principi della ragione, le cui caratteristiche saranno definite da alcuni pensatori inglesi del seicento: Blount Collins Tindal”
(Introduzione al ‘Trattato teologico politico’ di Spinoza. Pag 9)

Razionalità = relazione. Contatto. Sua assenza = monologo incomprensibile. E’ l’utilizzo del segno-parola secondo un ordine non compreso dalla comunità. Comunità (ricorda Pasqualotto in ‘Illuminismo e illuminazione’ a pag 108) è ‘sangha’ termine di vasto significato





Martinetti su Schopenhauer in scritti di Metafisica.
Nolontà non è assenza di volontà ma sua sublimazione o assorbimento nell’intelletto
(vedi anche in Supplementi pag 394)

300: Il Wille si obiettiva in una serie di IDEE di tipi eterni ( Jung Goethe Warburg –Benjamin – ma occorre distinguere

301 La liberazione dell’arte è momentanea, essa guida oltre ( Vedi Rilke su Rodin o Musil sulla guerra)
301: sentiamo il dolore altrui come il nostro in quanto siamo un essere solo:
l’uomo perfettamente morale è l’uomo che sente in sé il dolore di tutti gli esseri

Razionalità = relazione. Contatto.

Sua assenza = monologo incomprensibile. E’ l’utilizzo del segno-parola secondo un ordine non compreso dalla comunità.

monologico

Ferry pag 110
Sia il razionalismo e l’empirismo concepiscono il cogito in manier monadica, come una cosa ripiegata su se stessa - e perciò conducono entrambi al solipsismo, per poi ricorrere in ultima istanza ad un’armonia prestabilita (sia essa armonia degli spiriti o dei corpi) per risolvere il problema dell’intersoggettività
Deleuze pag 1162 da Filosofie del novecento di Fornari.
La dialettica Io-identico pensa l’Altro come negativo-diverso, Essa sembra uno sconvolgimento o rovesciamento della rappresentazione ma in realtà ne è la versione in movimento; e si tratta di movimento regressivo e negativo che tende a creare zone di realtà egemoniche e privilegiate.

Quel che l’arte ha fatto nella propria ‘logica’ andrebbe fatto anche in filosofia: occorre una nuova logica, una nuova ‘immagine del pensiero’, ma innanzitutto occorre sconfessare ogni immagine normativa del pensiero, liberare il pensiero dall’assoggettamento ad una forma immagine predeterminata.

“Se l’esasperazione dell’autonomia del mondo cosciente può condurre quest’ultimo all’illusione di trovare il proprio fondamento in sè, a un’idolatria della coscienza da parte di se medesima, è grazie al distanziamento, al raggiungimento di una posizione indipendente, che la coscienza può generare l’esigenza di un confronto con ciò che non le appartiene.
E’ questo il momento fondante di ogni esperienza mistica, in cui la coscienza si apre alla non-coscienza, al luogo nullo e creativo “ (36)
Maffei

mondo oggi

25/06/02

Andrè Sibomana: J’accuse per il Rwanda. Pref. di Noel Copin. (pres.di rep.sans frontieres)
Ed.G.Abele 1998. Tit.originale: Gardons espoir pur le Rwanda 1997

Pag.12: quel prete ha visto cristiani con una medaglia della Vergine al collo e un machete in mano. Uno portava un rosario, pensando che lo avrebbe aiutato a trovare i tutsi da massacrare.
Pag.9: orrore banalizzato: una donna, vicino a un fiume, per tutta una giornata, uccide a martellate altre donne che le vengono consegnate: ‘non era né ubriaca né drogata. Agiva di sua spontanea volontà, senza pietà rimorsi o sentimenti, spinta da un grande senso morale.
L’orrore come compito: un ragazzino grida: ‘anch’io voglio lavorare!’ al padre che non voleva portarlo con sé. E insiste: ‘posso almeno ammazzare un bambino della mia età’

Pag. 43: soggiorno del Papa a Kigali nel settembre 1990 (poco prima del genocidio)

“purtroppo il bilancio della visita pontificia non è stato all’altezza delle nostre speranza. ‘mille colline, mille problemi, mille soluzioni’, ripeteva il papa. I suoi discorsi molto densi, sembravano preparati in anticipo e non corrispondevano a quanto ci aspettavamo che il papa vedesse durante il suo soggiorno.
Il presidente Habyarimana, invece, era tutto ringalluzzito. Sentiva la visita del papa come una sua personale investitura. Che questo abbia influito sul suo atteggiamento di poi?

156: constato con amarezza una grande continuità nella storia di questa Chiesa. Ieri i suoi alti responsabili vivevano collusi con il potere. La stessa cosa accade oggi. Il potere è in altre mani, l’ideologia è diversa, ma il comportamento dei capi resta lo stesso: vivono con gli occhi rivolti verso chi comanda e da cui si aspettano gratificazioni, invece di occuparsi dei più deboli, di chi soffre e non vede luce al fondo del tunnel. Oggi si verificano gravi violazioni dei diritti umani e la chiesa non reagisce.







31/03/03

La NBC licenza Peter Arnett, perché aveva dichiarato falliti i piani Usa
Un pilota inglese sfuggito ai colpi del fuoco ‘amico’ racconta i modi da cowboy dei colleghi americani.
18/08/03
Per Scalfari la natura umana è aggressiva e immodificabile: “non ci sono riusciti Budda Maometto Mosè e Gesù, non ci riuscirà nessuno”
Alcuni neurofisiologi (New York e altre università) hanno scoperto gli effetti positivi della meditazione buddista.
Secondo Scalfari espandendo il benessere risolveremo i problemi mondiali. Il suo editore Carlo DeBenedetti è amico e socio d’affari di Bush padre.
(G.Galli: ‘L’impero americano e la crisi della democrazia’ p.160-161)

Humboldt nel Messico post coloniale trova che non meno della metà della proprietà mobiliare e del capitale totale dello Stato appartiene alla Chiesa che controlla le rimanenti terre attraverso ipoteche. (citato da Galeano, le vene aperte…pag36)

12/08/03

Sergio Romano scrive che la favola di Edward Bellamy, scrittore americano di fine ottocento, di una società in grado di rendere meno disumana la vita degli umani sulla terra, è buona per il popolo di Seattle i frequentatori dei centri sociali e gli eterni profeti del capitalismo moribondo. 13/08/03

Intreccio di interessi tra chiese cristiane e potere politico: in segno di espiazione per avere corteggiato i fondamentalisti protestanti (…) Bush ha ‘aperto’ all’estrema destra cattolica romana. Con i primi il suo rapporto è solido al punto che il suo procuratore generale, J.S.Ashcroft, è un pentecostale che inizia la sua giornata con un incontro di preghiera alle otto, cui assistono i dipendenti del ministero della giustizia . Alla corte suprema vi sono: i giudici Scalia, (moglie: Opus Dei) C.Thomas e altri tre dell’Opus che fanno maggioranza.
(G.Vidal La fine della libertà)

A proposito di giacobini: come mai nessuno ricorda la repressione di Thiers contro la comune Parigina del 1870 in cui morirono centomila rivoltosi, numero che supera quello del Terrore di Robespierre durato ben tre anni?

G.Pietrostefani. Geografia delle droghe illecite: Pag 232 l’arrivo delle forze Nato in Kossovo favorisce il traffico di droga.
G.Chiesa : Superclan pag 115. Il paese più indebitato del mondo? Gli Usa. 25.678 miliardi di dollari

05/11/02
Inghilterra approvata l’adozione per coppie omosessuali.

Antoine Compagnon la democrazia è il regime meno cattivo, e se non sappiamo qual è il migliore, non dubitiamo del fatto che gli altri sono peggiori. (pag 285) -)

Il guaritore aggiusta ossa di Bandiagara, villaggio Dogon, si è convertito al cristianesimo. La religione tradizionale non può stare al passo con i tempi della modernizzazione, con i suoi lunghi rituali e cerimonie. L’altra alternativa era l’islam, ma proibisce l’alcol che favorisce l’estasi e la carne buona del facocero.
(Coppo Guaritori di follia pag 11)
Feyerabend in Addio alla ragione pag 16:
“Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità - minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro” (Kant) L’illuminismo è una rarità. I cittadini sono imboccati dagli esperti. Questo è quello che si intende per essere razionali. Molto presto una persona non sarà in grado di dire sono depresso senza sentirsi obiettare: pensi di essere uno psicologo?

mondo romano

Seneca distingue le arti in quattro specie: ‘quelle meschine e volgari, per il divertimento, l’educazione e quelle liberali’ e precisa che ‘le prime sono proprie degli artigiani: esclusivamente manuali servono per la materialità della vita, e in esse non si trova nessuna parvenza di dignità né di decoro’
(in A.Schiavone: La storia spezzata, pag 45)
Penso allo Zen e al rapporto con la manualità per accedere al trascendente.

C.Gallini: Protesta e integrazione nella Roma antica. (ed.Bari 1970)
Pag. 62: esclusione dell’erotismo dall’ambito della vita familiare. Almeno fino a Seneca che afferma che “qualsiasi amore rivolto alla moglie degli altri è turpe, alla propria è eccessivo. L’uomo di senno deve amare la propria sposa con giudizio, non con affetto...nulla è più contaminante che amare la propria moglie come se fosse un’adultera” Per Catone inoltre era diritto del marito uccidere la moglie adultera e del senato di escludere il senatore che in pubblico avesse baciato la propria moglie (pag 93)
Pag. 68-69. Sul ruolo del Senato nel gestire la religione pubblica romana, nel decidere ciò che era ammesso, e sotto controllo ( faceva così parte della religio) e ciò che non lo era (diventava superstitio) esattamente come la Chiesa Romana qualche secolo dopo.

Come Cicerone viene presentato da S.Timpanaro nella intr. al De Divinatione: pag XXIV: era contro Epicuro perchè “il suo appello al piacere come sommo bene avrebbe minato le virtù tradizionali diventando l’ideologia dei nuovi ricchi e invece molto vicino a Teofrasto, discepolo di Aristotele, molto indulgente verso le umane debolezze e i beni terreni, al punto che fu più materialista ed edonista di Epicuro” (pag XXV).
Pag.XXII (
per capire da dove viene il lassismo di noi italiani, o spirito corrotto e l’amoralismo diffuso ecc in Cicerone e nel suo mentore, Timpanaro, ne possiamo vedere un esempio: (pag XXIII): la concretezza della sua mentalità ( non è un caso che sarà maestro dei ‘santi’ Ambrogio e Agostino?) aveva anche un aspetto positivo: ripudio del misticismo stoico tradizionale, attenuazione del rigorismo etico, e ripudio o forti dubbi quanto alla divinazione”
Ma sappiamo, grazie anche a C.Gallini, che divinazione era superstizione quando avveniva fuori il controllo del Senato, se no, era Religio.
C.Ginsburg ne ‘Il filo e le tracce’ (p.88) riporta le parole di Polibio citate da La Mothe LeVayer (libertino del 1700):
‘la superstizione condannata presso tutti gli altri popoli era considerata dal popolo romano una virtù. Se fosse possibile formare uno Stato composto da uomini saggi e virtuosi dobbiamo riconoscere che queste opinioni immaginarie sugli Dei e gli Inferi sarebbero del tutto inutili. Ma dato che non esistono stati in cui il popolo sia diverso da quello che vediamo, incline a ogni sorta di azioni sregolate e malvage, dobbiamo servirci per tenerlo a freno dei timori immaginari suscitati dalla nostra religione’

mistici

Walichi. Dalle ‘memorie del sottosuolo’ di Dostoevskij: la censura colpisce i rimandi a Cristo, non le bestemmie contro di lui. Sono i mistici quelli che il potere non può sopportare

Echkart (secondo Schopenauer a pag64 di ‘O si crede o si pensa’) impartisce gli stessi insegnamenti di Budda solo che non gli è possibile esporre in forma chiara i propri pensieri perchè è costretto a tradurli nel linguaggio e nella mitologia del cristianesimo.
La società tecnico-liberista con la sua visione intellettualistica, ha eliminato ogni aspetto mistico della vita e, se è divenuta accessibile ad un numero sempre maggiore di persone, ha perduto nella sua trasparenza mondana il contatto con le forze invisibili dello spirito.’ ( in G.Cantillo: ‘Ernst Troeltsch’ pag60)

Bergson . Le due fonti dela morale e dedlla religione. Pag.183.
“la religione è rispetto al misticismo ciò che è la divulgazione rispetto alla scienza” Pag.182: “IL misticismo non dice nulla a chi non l’abbia vissuto.”La divulgazione scientifica non dice nulla della scienza? “ Quello che il mistico si trova davanti è una umanità preparata a intenderlo grazie ad altri mistici, invisibili e presenti nella religione che egli insegna. Di questa religione è peraltro impregnato il suo stesso misticismo. E la sua teologia sarà in genere conforme a quella dei teologi. E questo gli sarà facile perchè la teologia ha precisamente captato una corrente che ha la sua sorgente nel misticismo.”
Non è vero che la teologia serve al mistico, può essere vero il contrario. I teologi hanno condannato i mistici, vedi Meister Echkart. Ricorda cosa dicono gli esicasti a proposito dei sillogismi di San Tommaso ( in DeLibera. Filos.Medievale)
182: noi ci rapresentiamo la religione come la cristallizzazione operata da un sapiente raffreddamento di ciò che il misticismo depone di ardente nell’anima dell’umanità.”
Occorre capire quanto sapiente sia questo raffreddamento. I teologi sarebbero i raffreddatori, ma quanto ne capiscono? (Vedi DeLibera)


Maffei: Le tre notti:
“Il Nulla Zen lo si può afferrare solo in una propria esperienza immediata” (pag 12)


“Se l’esasperazione dell’autonomia del mondo cosciente può condurre quest’ultimo all’illusione di trovare il proprio fondamento in sè, a un’idolatria della coscienza da parte di se medesima,
è grazie al distanziamento, al raggiungimento di una posizione indipendente, che la coscienza può generare l’esigenza di un confronto con ciò che non le appartiene.
E’ questo il momento fondante di ogni esperienza mistica, in cui la coscienza si apre alla non-coscienza, al luogo nullo e creativo “ (36)

Ebbrezza di senso. (Gargani in Vattimo-Derrida: Religione e....)
Il negativo è ciò che non controllo. E’ l’esperienza erotica in Sant’Agostino, e l’orgasmo, il suo momento sublime .


D’eramo in L’elicottero e lo sciamano (p.168) :
ecco una foto del passato: un vecchio contadino, siede sul muretto di una strada provinciale nelle montagne del sud Italia. è solo. guarda il cielo. Ma tace. Ascolta i suoni del silenzio, non fa nulla, vive e basta.
Noi abbiamo perso questa capacità di stare, di essere e basta. Se non stiamo parlando a qualcuno, facciamo una telefonata, ascoltiamo un cd, accendiamo la radio, o guardiamo la tv, o leggiamo, quando non facciamo due cose insieme: leggiamo un libro e insieme ascoltiamo musica, telefoniamo e insieme giochiamo a un videogame. Un tempo comunicare era un evento significativo nella vita di tutti i giorni. Adesso è lo stato-base, il silenzio è divenuto insopportabile”

Sholem pag 125: Sabbatai Zevi: era necessario ricondurre alla loro patria le varie scintille del sacro che erano andate disperse fra i vari popoli della terra. Così fu spiegata la sua apostasia e conversione all’Islam.




Per Coppo non è più tempo di paventare un rischio di crisi della presenza collegato ad esperienze estatiche, (Psiche e Culture pag 150):
“dagli anni ’50 del Novecento il contesto è mutato. Allora, la crisi portava il rischio che l’essere culturalizzato venisse sospinto nel naturale; oggi è più facile smarrirsi nell’ambiente artefatto in cui un numero crescente di umani si trova ad evolvere; e lo smarrimento non assume i contorni della catastrofe, ma di un assetto destinato a durare, a farsi cronico, incoraggiato dalla cultura dominante, anche se rimane catastrofico rispetto al modello dell’uomo che si sceglie attivamente. D’altra parte il contesto in cui visse DeMartino poneva dei limiti all’incontro con il numinoso di R.Otto – il tremendum-fascinans; umanizzarsi voleva dire emergere dalla natura, prendere distanza da essa. Oggi il diverso contesto consente di valorizzare i momenti in cui ci si ‘sporge fuori’ dalla cultura. Per esempio i vari rituali estatici, i dispositivi di produzione di stati non ordinari di coscienza, le esperienze dette di ‘vetta’, l’uso ritualizzato di droghe enteogene ec., non si traducono più in un indebolimento della presenza ma in un suo arricchimento”

Lo stato di felicità provocato dall’estasi
Natoli. La felicità pag 214.

Paolo: non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? (1 cor.19-20)

Keats: bisogna avere una forte personalità per essere disposti a perderla. Vedi scritti sulla poesia a cura di Nadia Fusini ed. Feltrinelli economica.

Bodei su Laing: cit. pag.136
La follia è una fuga in cerca di soluzioni, ‘è la strategia che una persona inventa allo scopo di vivere in una situazione in cui non può vivere’. Il malato mentale appare come un esule dall’Essere’, un viaggiatore che si è inoltrato più in territori inesplorati, da cui molti si ritraggono con paura. Perché generalmente ci si nasconde che la vita può essere tremenda, crudele, senza senso, ineffabilmente dolorosa.


Riprendo DePaoli a pag 88, dove parla di condizioni estatiche e visionarie in cui si ha la sensazione che il tempo si fermi.
E che quindi possa esistere l’istante finito.

TOMMASO
sensus iste qui ex figuris accipitur, spiritualis vocatur. il senso che si coglie attraverso le figure si chiamas spirituale Natoli La salvezza senza fede.

Pag 147 Poi ho preso LaCecla: modi bruschi e sono finito sulla storia dei soldati pakistani e indiani che al confine imitano la marcia dell’oca, dimostrando una forza e una capacità di controllo straordinarie.


Lorenz Anello di re salomone
(267)Quando in una calda giornata estiva faccio una nuotata nel Danubio e poi, simile a un coccodrillo nel fango mi stendo sulle verdi rive di un ramo secondario, quasi fiabesco nella sua realtà, del grande fiume, in un paesaggio primordiale in cui manca il minimo richiamo alla civiltà umana, a volte riesco a operare quel miracolo cui tendono come a una meta suprema i più grandi saggi dell’Oriente: senza che mi addormenti, il mio pensiero si dissolve nella natura circostante, il tempo si arresta e non significa più nulla, e quando il sole che tramonta e la frescura serale mi invitano a rincasare non so più se sono passati dei secondi o degli anni. Questo animalesco nirvana costituisce il migliore contrapeso al lavoro intellettuale, ed è un vero balsamo per le molte piaghe che, nella sua corsa affannosa l’uomo moderno porta nell’anima.
Sono molto preso dal libro di Lorenz e dall’urlo che Susi, l’amica cane dell’etologo, ha emesso mentre si lanciava sul topo muschiato, e che non gli ha permesso di raggiungerlo perchè ‘non ha concentrato tutte le energie nella corsa’. (p276)
Questo salutare ritorno al paradiso preumano mi riesce facile in compagnia di una creatura che ne è ancora legittimamente partecipe, cioè di un cane. (268)

Esperienze uniche quelle dei mistici cristiani, ciascuno con la sua idea, la sua più o meno fisica esperienza. Le estasi di Santa Teresa d’Avila sono rappresentate da pittori e scultori per la loro eloquente e magica sensualità. Quelle orientali sono diverse. Ciascuno avrà la sua esperienza ma indicano un cammino per tutti con varie tappe che la mente percorre per raggiungere il divino.
Per me esso è la centratura del corpo rispetto allo spazio entro cui mi muovo, come dentro una sfera quando danzo.

Cioran: ‘Un apolide metafisico’ pag. 248 Conversazioni.

- come considera il ritorno alla normalità dopo l’esperienza estatica? E’ una caduta?

“ La caduta corrisponde ad una diminuzione dell’intensità interiore (la libido di Freud, l’energia di Janet-DeMartino ? – controllare ) . e’ veramente una caduta. La beatitudine dell’estasi è quasi intollerabile. Si ha l’impressione che tutto sia risolto e che il divenire non abbia più senso
Starobinski: ‘L’occhio vivente.’

“L’adeguamento all’insieme cosmico, il fine del desiderio: l’unità dell’io – Hegel – totale presenza che ha assorbito tutte le differenze. Rousseau, l’uomo del desiderio, giunge a non desiderare nè immaginare più niente.” (pag106)

(questa esperienza di Rousseau ricorda molto il nirvana. )

“L’immaginazione si oppone alle menzogne e ai vizi della società costruendo a parte il regno dei tipi perfetti e delle virtù superlative, ma è una rivolta che non spezza alcuna catena, poichè soppianta il mondo ingiusto con l’idea di un’ ‘altra sfera’. Di fatto questo universo chimerico ove la coscienza può godere a proprio agio del ‘piacere di essere causa’, è minato da una debolezza inseparabile dalla propria perfezione, essendo la sua bellezza legata al non essere. ‘cercavo sempre ciò che non era....E’ colpa mia se amo ciò che non è?’ La perfezione del mondo immaginario è sostenuta per intero dallo sforzo dell’io, il quale non può nascondersi indefinitamente come la sua creazione proceda ex nihilo. Le immagini che esso evoca per appagare il suo bisogno di amare sono solo una trappola in cui la sua libertà resta affascinata e alienata (... questo vuoto deve ancora essere colmato, questo niente deve essere negato. L’estasi cosmica, il sentimento dell’esistenza nuda avranno il valore di una negazione della negazione (vissuta nella solitudine) di un ritorno alla pienezza originaria dopo lo sviamento dietro le apparenze illusorie. Er questo occorre una sorta di grazia, si vorrebbe dire un sovrappiù di energia espansiva o un potere di totale abbandono.
L’estasi potrà sentirsi estranea alla legge del tempo ma non sopravvive all’istante che la porta. Che resta allora? Quando la felicità troppo grande svanisce, quando l’immaginazione si indebolisce o si disinganna, lo sguardo cade sul mondo reale. Per non ritrovare l’ostilità crudele degli uomini in rivolta, occorre che l’occhio indugi sull’innocenza degli oggetti naturali, sul bordo dei sentieri, animali familiari, tavola frugale e piccoli piatti cucinati da Theres.
Dopo tutte le estasi giunge sempre il momento in cui Rousseau si abbandona ‘all’impressione degli oggetti ma senza pensare, senza immaginare, senza far altro che sentire la calma e la felicità...’.
(ib.107) DeMartino pag 27

Tra i contenuti del vissuto schizofrenico c’è il vissuto cosmico. E’ la fine del mondo, il crespuscolo degli dei. Una sovversione violenta nel corso della quale il malato ha la parte principale, gli si dispiega davanti. Egli è il centro di tutto il divenire. Si sente ricolmo di compiti giganteschi, di forze possenti. Si rendono efficaci favolose azioni a distanza, attiramenti e repulsioni. Si tratta sempre del ‘tutto’: tutti i popoli della terra, gli uomini, gli dei ecc. l’intera storia delumanità è vissuta unavolta per sempre (mi ricorda la capitolazione secondo Agamben su San Paolo ai Romani.). il malato vive tempi indefiniti, milioni di anni.


Trovo la conferma nell’epilogo di ‘Le Avventure della Dialettica’
Pag.410. Il problema è uscire da sè senza annullarsi nell’altro. Quando, (412 )
“l’altro può dunque essere presente all’io come sua negazione pura. Certo si riconoscono le sue ragioni, gli si concede persino il diritto in assoluto di affermare la propria prospettiva; l’io vi accondiscende anticipatamente. Ma vi accondiscende soltanto: come potrebbe accompagnare l’altro nella sua esistenza? (qui ponty sta accusando Sartre, molto simile a Fichte e al tipo di annullamento che facevo io nei tuoi confronti e in generale) C’è in Sartre una pluralità di soggetti, non c’è l’intersoggettività. A ben guardare, il diritto assoluto che l’io dà all’altro è piuttosto un dovere (Critica di Bartolotto a Kant pro Budda in Illuminismo e illuminazione ed Donzelli): essi non si raggiungono nell’azione, nel relativo e nel probabile, ma solo nei principi, a condizione che l’altro vi si attenga rigorosamente

Misteri greci

Wasson pag 98 (l’esperienza dell’estasi)
I misteri erano celebrati in settembre o i primi di ottobre. Stagione dei funghi nel mediterraneo. C’era un segreto che non veniva svelato. Sappiamo dagli scritti greci e da un affresco di Pompei che l’iniziato beveva una pozione.

Parlando degli esperimenti di James con l’anidride carbonica Bergson nell’Origine della moralità e della religione….(pag28ib)

A radio 3 ieri (Marzo02) un prof di archeoetnologia dell’univ. Di Tor Vergata (Bettini?) afferma l’esistenza di acque sotterranee nei santuari di Delfi e di Terracina. La Pizia si inebriava di Etilene e di un altro gas del quale non ricordo il nome.

Dodds in ‘Parapsicologia del mondo antico’: Aristotele ormai vecchio e scettico così risolve il problema del sogno premonitore: ‘Se tiri abbastanza spesso qualche volta coglierai il bersaglio’ e non parla più dell’innato potere divinatorio dell’anima, nell’Etica Eudemia queste capacità sono ascritte ad uomini sui quali si esprime in termini patologici al punto da indignare lo stoico Posidonio
(Dodds pag 16-17)

(ib.pag.46) Posidonio (135 a.C.) riteneva che i sogni veridici fossero dovuti se non a un rapporto diretto con gli dei, alla comunanza della ragione umana con la divina (In Cicerone: De Divinazione.)

Detienne : ‘Dioniso a cielo aperto’ pag 82 purificazione attraverso la trance; cita P.Boyancé ‘Le culte des Muses chez les philosophes grecs’ pag 63-66
In Carchia abbiamo il primo accenno a questo tipo di aspetto quando scrive in Orfismo e Tragedia che l’esperienza mistica degli iniziati all’orfismo permetteva di denunciare il sacrificio cruento come inutile e crudele ai fini dell’illuminazione.
Sabbatucci vede nel misticismo greco che si è sviluppato con i Misteri Eleusini la secolarizzazione del processo sacrale-genetico che ogni società amministrava attraverso i riti di passaggio.
I misteri Eleusini per primi istituiscono il passaggio dall’ereditarietà iniziatica alla democratizzazione dei diritti e delle capacità ad essi congiunti.
Per Sabatucci poi sarà lo Stato Romano ad adempiere nel campo del diritto ciò che nel mondo greco era rimasto in forma non completa (questo comunque devo rivederlo bene)

marxismi

marxismi
G.Dorfles contro chi svaluta il prodotto industriale dandogli del ‘puritano antiedonistico’ (Introduzione al disegno industriale. Pag 11)
Come Vacca e Gramsci contro gli intellettuali allarmati dalle fabbriche taylorizzate, poiché:
“il conformismo è sempre esistito e poi quale é il punto di riferimento per il nuovo mondo? La produzione, il lavoro. Il massimo utilitarismo deve essere alla base di ogni analisi degli istituti morali e intellettuali da creare e dei princìpi da diffondere: la vita intellettuale deve essere organizzata per il massimo rendimento dell’apparato produttivo. Lo sviluppo delle forze economiche sulle nuove basi e l’instaurazione progressiva della nuova struttura saneranno le contraddizioni che non possono mancare e avendo creato un nuovo ‘conformismo’ dal basso, permetteranno nuove possibilità di autodisciplina, cioè di libertà anche individuale.” (in Vacca: Il Marxismo e gli intellettuali pag61)


Haupt sull’eredità della I intern Pag 88
Il concetto di Partito politico, resta in Marx una voce polivalente (non accettato dagli anarchici) Nella II internazionale sarà legittimato come fatto compiuto senza approfondirne i presupposti teorici.
Somiglia alla sinistra italiana.

Per Galante Garrone F.Buonarroti (Pag 32-44) sarebbe arcaico e utopico perché per lui la perfezione dell’ordine sociale non deve essere posta nello sviluppo illimitato dell’industria.
I continui perfezionamenti dell’industria non rendono gli uomini più morali e più felici.
N.Badaloni: intr. a Marx: Miseria della filosofia, pag VIII

L’abate Bonawita praticava su gazze e storni un’operazione tale che quantunque fossero liberi di volare a loro piacimento tornavano sempre da lui. Tagliava loro la parte inferiore del becco così, incapaci di cibarsi da soli, erano costretti a mangiare nel palmo della sua mano.
Il buon borghese che guardava da lontano e vedeva gli uccelletti appollaiati sulle spalle del sacerdote intenti, in apparenza, a desinare con lui da buoni amici, ammirava la sua cultura e la sua scienza.
Il biografo dell’abate dice che gli uccelli lo amavano come il loro benefattore. E i polacchi incatenati umiliati e marchiati si rifiutavano di amare i loro benefattori prussiani.
(Marx in Wilson: Stazione Finlandia, pag 381)


L.Colletti con Marx (in: ‘Ideologie e società’ p115): “il gioco perverso delle merci diventa così impersonale che non si riconosce più chi tira le fila.”

4.9.02
Habermas su Hegel pag 37-38

La filosofia annulla la religione popolare e diventa una consorteria di sacerdoti dell’ineffabile.

J.Habermas : l’Assoluto è il processo (pag35) necessario allo sviluppo delle capacità di attenzione e controllo sulle esigenze corporee per riuscire ad ottenere con le stesse una percezione della realtà più completa intensa e paradossalmente anche più distaccata.

l’abate Bonawita Blank “praticava sulle gazze e sugli stormi un’operazione in modo che, quantunque fossero liberi di volare a loro piacimento, ritornavano sempre da lui. Tagliava loro la parte inferiore del becco cosicchè, incapaci di cibarsi da soli, erano costretti a mangiar nel palmo della mano dell’abate. Il buon borghese che guardava da lontano e vedeva gli uccelletti appollaiati sulle spalle del sacerdote intenti, in apparenza, a desinare con lui da buoni amici, ammirava la sua cultura e la sua scienza. Il biografo dell’abate dice che gli uccelli lo amavano come il loro benefattore” (lo scrive Carlo Marx citato da E.Wilson in ‘Stazione Finlandia pag.381)

Feyerabend in ‘Contro il metodo’ scrive che il non-agire taoista è stato alla base del laissez-faire di Quesnay ispiratore di A.Smith.
Un buon punto di partenza sarebbe l’abbassamento totale del ruolo dell’immaginazione in Marx. (pag 86 del V volume della Storia del pensiero filosofico e scientifico di Geymonat).............
Calasso.
Del capitalismo Marx non mise in questione il limite (della produzione), mise in questione soltanto la macchina. Vuole progettarne una migliore, che abbatta i limiti senza incepparsi mai, senza crisi. (302)

Martinetti scritti di Metafisica pag 682 sul materialismo storico.

Kant

Libertà.

Pag 684 mARTin. Scritti di metafisica
la libertà è l’indeterminazione assoluta inseparabile da ciascuna delle infinite forme
che portano l’impronta della sua natura, superiore ad ogni determinazion
e.
Bruno Mancini pag 2
Vedi Habermas, in sciebza e fede, romm

Liberalfascismo.Marcuse

Marcuse critica e società
Mi fermo a pagina 19: qui dobbiamo dare per note le basi economiche di questo sviluppo della teoria liberale in teoria totalitaria. Nell’essenziale esse seguono la linea che segna il passaggio della società capitalistica del capitalismo commerciale e industriale, fondato sulla libera concorrenza di singoli imprenditori autonomi, al moderno capitalismo monopolistico, in cui i mutati rapporti di produzione (le grosse unità dei cartelli, trusts ecc.) richiedono uno stato forte e dotato di tutti gli strumenti di potere.
Marcuse critica nell’idea liberale l’idea non liberale di un’armonia prestabilita dalla natura che presiederebbe allo svolgersi del processo economico. In tale concetto ravvisa la possibilità di un incontro su questi livelli irrazionali con il conservatorismo organicista alla E. Junger.
E leggo Coppo Psiche e Culture il capitolo Esserci come umani. Lavoro degli umani, lavoro delle culture. Pag 120. le logiche cosali delle società globalizzate avallate da un liberismo autoritario che non ha niente a che fare col liberalismo.

Lett.Italiana.900

(I.Silone.) Il pretore di Pescina condanna una povera vecchia, azzannata dal cane del signorotto locale che è difeso dal migliore avvocato (di sinistra, sic), a pagare le spese processuali. Il giudice del Segreto di Luca si richiama a questa figura, ed ha appesa una insegna con la scritta: ‘La forma è tutto’


Il valore dell’immaginazione lo ricorda bene Moretti quando scrive nella poesia A Cesena: il sogno che m

Gadda non mi ha mai fatto simpatia, Don Gonzalo, aristocratico cattolico, che non crede nel governo parlamentare borghese, nella civilà della chiacchiera che non prende decisioni, un misto di Carl Schmitt e de Maistre; il prode don Gonzalo, in groppa alla sua pigrizia, si rappresenta orgogliosamente come colui che ha capito la realtà com’è fatta.

Interessante mi sembrava l’analogia con il racconto di Pin da solo nel bosco, con l’amico Lupo Rosso capobanda partigiano che aveva da pensare all’idea antifascista che non a lui.
E come tutte le forme del bosco diventavano mostri situazioni negative in agguato. L’angoscia.
Critica di Pasolini alla ‘lettera a una professoressa’ di Don Milani, il quale ricorda agli studenti il libro di Marcuse: Eros e Civiltà dopo il quale non possono considerare il tabù sessuale come unica e sola possibilità di progresso della civiltà. E in cui specifica la differenza abissale tra il richiamo alla natura e alla cultura contadina di Mao rispetto alla quale la loro rimane particolarista e parziale. Interessante la critica agli studenti sui loro giudizi sulla bruttezza della traduzione del Monti dell’Iliade o del Caro dell’Eneide, “quando invece sono bellissime. Cioè sono belle in un dato modo complicato, sono due opere di grandi manieristi, e anche il manierismo è un’espressione d’arte e di poesia. (la pittura di Grandi, l’amico di Marco, che ha esposto a palazzo ... contemporaneamente alla mostra sull’arte spagnola, può essere bella in questo senso, come manierismo a tinte espressioniste, arte dello spazio, atemporale, ben idonea a rappresentare questa società senza tempo nella quale viviamo. Simile a quell’altra pittura, apprezzata da Gaetano Cipolla di ... dal titolo significativo: senza soggetto. Haimè, quello spettatore neutrale auspicato da Marcuse (in Critica e Società, il saggio sul liberalismo) diventa il fuori del soggetto di certa arte contemporanea, quella che va per la maggiore in Italia e a Palermo in particolare, arte senza corpo.
Compra il libro di IdaParlavecchio su Nicola Grandi.

A CESENA
DI MARINO MORETTI.
SCRITTA NEL 1916
Un commento:

- Piove. E’ mercoledì. Sono a Cesena,
ospite della mia sorella sposa,
sposa da sei, da sette mesi appena. -

Il poeta precisa il luogo dove si trova, ma ripete anche che la sorella si è sposata da appena sette mesi.

- Batte la pioggia il grigio borgo, lava
La faccia della casa senza posa,
schiuma a piè delle gronde come bava. -

Sembra un’epifania, con la presenza del poeta, il quale non solo coglie estaticamente un momento della sua esistenza, lo ricorda al punto da darcene una descrizione precisa: la pioggia la casa e le grondaie che schiumano di pioggia come bava, immagine che trovo intrigante anche se il termine bava è riduttivo, ma coincide con un momento di disagio (estaticamente trasfigurato), per questo forse ‘bava’ ricorda qualcosa del verme che striscia o della bava alla bocca, qualcosa di ributtante.
D’altronde quella casa dentro la quale si trova il poeta non gli comunica granchè di buono.
Sulla poesia A Cesena di Moretti, la mia lettura del fratello scrittore che fa visita a lla sorella sposata da otto mesi sarà più disponibile a comprendere l’umorismo amaro dello scrittore,

si può considerare l’umorismo come l’unico strumento disponibile per convivere serenamente con la tragicità della vita.
Vigolo intr. al Belli. Opere, Meridiani.
Si sente che in quela condizione miserabile e quasi di animalità, la parola resta una delle poche consolazioni dell’uomo e forse la sua sola liberazione; poichè in fondo l’unica libertà che quel basso popolo conosceva era la libertà del linguaggio spregiudicato, più spesso sconcio e blasfemo, infiammato dal vino come nei poeti, nel quale sfogava i suoi dolori, le sue ire, la sua carnalità e tutta la veemenza dei suoi sensi meridionali in una immediatezza quasi corporea. (24)
Il belli fu l’intermediario che dalla borghesia andò, nella Roma Papale, alla riecerca ed esplorazione dell’infimo strato popolare; si fece per così dire ‘coscienza’ di quella natura, ma fino al punto in cui l’elemento conscio non alterasse lo stato naturale del suo oggetto, ma prestasse la luce necessaria

Nella dissoluzione di un mondo ritenuto ideale, mel crollo dei suoi valori e della sua retorica, la poesia rinasce dalla prosa: ritrovare la poeticità del vero dentro la prosa più prosaica come un ideale scaturito dala terra, e quasi il canto e il pianto delle cose più infime: lacrimae rerum, ma anche il loro ditirambo. (...) in contrapposizione alla scipita cifra di temperanza nella rappresentazione del costume degli scrittori alla moda. (26)

42-43 la cui enorme comicità deriva dal fatto che nessuno, pure mettendoti sotto gli occhi dei corpi, e quali corpi, in ogni genere di accezione, nessuno ha mai contemporaneamente tanto tenuto d’occhio l’anima, l’oltremondo, i miracoli e i sacramenti. (...) astrazione e concretezza.
Il sublime capovolto nel Belli, secondo l’indicazione di Bergson sul comico,sospensione del tempo, in un’immagine che riesce a comunicarci la presenza dell’evento fermato-reso eterno, dalle parole.
(pag47intr al Belli)









Interessante mi sembrava l’analogia con il racconto di Pin da solo nel bosco, con l’amico Lupo Rosso capobanda partigiano che aveva da pensare all’idea antifascista che non a lui.




Dicevo fino a poco fa ero abbastanza triste. Ho deciso di farmi una canna comunque. Tanto, non avevo granchè da perdere. Il fine pomeriggio da solo. Con poca voglia di leggere. Dopo che ho letto gli unici articoli di Buzzati sull’arte contemporanea, e ne avrei letti ancora. Ma nella collezione ‘i meridiani’ ne hanno scelto solo pochissimi. Poi ho continuato Eliade il terzo volume. Molto molto deludente.

Kant

Martinetti : Kant pp 180 e ssg.
IL pietismo potè svolgere in lui l’innato misticismo morale, ma con le sue degenerazioni devote provocò una reazione che si manifesta nei suoi scritti per tutta la vita. E’ noto infatti che tenne un’attitudine sprezzante verso le varie forme di misticismo, non frequentò mai la chiesa nè mai apprezzò la preghiera.
I problemi metafisici sono connessi con quelli morali e religiosi, e una teoria che ne ne distrugge le fondamenta è alla lunga una corrosione per la vita morale
Le grandi religioni storiche si contraddicono e si perseguitano; il loro sussistere è dovuto a cause esteriori e sociali non alla solidità della loro dottrina che è sprezzata dagli spiriti chiaroveggenti che vi sostituiscono le filosofie e qui abbiamo una varietà anche maggiore.
184 L’uomo retto sa di non possedere la bontà assoluta di cui non può farsi un’idea; ma sa tuttavia stabilire la gradazione della vita morale e non crede per questo (come gli stoici) che fuori del saggio perfetto siamo tutti peccatori. Anzi, questa coscienza della relatività sua è il carattere e il valore della religiosità critica che la pone al di sopra di tutti i dogmatismi. Finchè l’uomo crede di essere in una verità assoluta, conoscibile e partecipabile, egli è ancora in seno alla superstizione; una religiosità critica e razionale inizia con la cosciena che le formule in cui essa racchiude la sua fede sono solo un tentativo umano, il più alto forse, ma sempre umano, di esprimere l’inesprimibile.
E’ contraddizione accusare di soggettivismo chi rinvia ogni uomo alla ragione, al lume divno che parla nella sua coscienza, perchè questo è uno (Uno) in tutti. Ciò che divide gli uomini sono le passioni, le ambizioni (vedi Schopenhauer, la compassione, i sufi, ciò che unisce) l’elemento terreno :(
Nella filosofia non è possibile svolgimento personale senza il possesso della tradizione
(vedi Carchia Anamnesi in IL mito in pittura e il tema gadameriano ripreso da McDowell in ‘La mente e il mondo’ pag 202: comprendere significa collocare ciò che è compreso in un orizzonte costituito dalla tradizione.)
p187: Kant sa che la veste che le religioni pratiche impongono ale verità religiose è una necessità relativa allo stato di minorità intellettuale in cui vivono quelli per cui esse sono fatte: per essi le verità devono essere travestite nella forma di rivelazione soprannaturale perchè le accettino. L’uomo comune rilutta specialmente nelle cose della religione, alla libertà e a dirigersi da sè col proprio intelletto; la pigrizia e la viltà trattengono i più da questo atto, essi amano stare sotto tutela. (v. Herzen in polemica con Marx e Fromm : Fuga dalla libertà)
I grandi rivolgimenti esteriori non sono che traduzioni simboliche dei soli avvenimenti importanti che sono i processi della vita interiore. I contemporanei di Cristo attendevano un rinnovamento radicale, apocalittico, e noi vediamo ora che questa loro immaginazione era la traduzione simbolica di un fatto morale, cioè dell’estrema corruzione del loro tempo e dell’esigenza di una grande trasformazione. Ma questa era tutta interiore, la fine del mondo non ha luogo per una catastrofe fisica ma per una palingenesi morale, quando il mondo cessa di esistere, di aver valore per noi, di essere il mondo del nostro io. Il progresso e i rivolgimenti esteriori non sono che mezzi per la nostra vita morale e religiosa.
188: il nostro fine non è convertire il mondo ma noi stessi

Italia.2000

19. 5.02
42 arbitri pestati in due mesi in campania 200 partite bloccate dal pretore a causa degli incidenti

01/06/02
Il giornalista Chiaverge a Prima pagina: tutti gli italiani si devono associare all’augurio che berlusca esca bene dai suoi processi. Il suo governo toglie il 70 per cento ai comuni che hanno rifugiati politici. ‘L’Occidente non è implicato nello sfruttamento criminale delle risorse del pianeta,’ ieri da Santoro Clarissa Burt. Donne afghane: Ci bombardano per toglierci il burka. Ma il corpo lo possiamo tenere?

27/05/02

Ciampi saluta il ritorno del Papa, campione di libertà e democrazia. G.Armani: introduzione a E.Rossi: ‘Il Sillabo e dopo’. (Pag.11) : “ L’anticlericalismo di Rossi si collega alla cultura italiana a cominciare da Dante ed è una confutazione anticipata della tesi fatta propria da Ciampi, dell’esistenza di un fondamento cattolico romano in ciò che riguarda il profilo dell’Italia. “

Su Rossi G.Caronna dice: ‘notoria malalingua anticlericale’ (Segno N.240), il quale Caronna mi ricorda quelle brave persone che “si vanno a ficcare dappertutto, come se avessero il compito di generare confusione fra bene e male’ (Brancati: Ritorno alla censura.p.16).

Il buon borghese non crede ad altro che all’unto della padella (G.Fiori. Una storia italiana pag.154)


C.Ginsburg in Storia d’Italia p.650: ‘il diavolo è un’invenzione cristiana’ Il Papa da poco rientrato dal viaggio in Bulgaria, invita a tenere desta l’attenzione contro la forza del demonio. Un ventenne di ritorno dalla discoteca uccide padre e madre perché indemoniati.

01/06/02
Rai uno: Teleton. Zichichi sostiene che nell’ambito scientifico l’Italia non è seconda a nessuno. Subito dopo un altro scienziato dichiara che i finanziamenti in berlusconia sono tra i più bassi nel mondo.

02/06/02
Tg4: festa della Repubblica, mai così imponente. Italiani al mare. Traffico Venezia: protesta di commercianti e gondolieri contro l’invadenza degli ambulanti abusivi che fanno scappare i turisti Pediatra uccisa da un oggetto contundente in autostrada. Cossiga si dimette contro giudici facinorosi e intercettazioni selvagge. Mondiali. Inghilterra: Giubileo della regina. Tre donne al polo nord.. notizie in breve: tensione altissima tra India e Pakistan

14.6.02
Corriere, editoriale: A Colpi di spada, di M.C. si conclude così: ‘il laicismo in questo paese fatica ad essere accettato’.

16/06/02
Rai Uno: La Carrà conduce: Padre Pio santo L’uomo che si innamorò di Dio

“aveva senso dell’umorismo, era un grande attore, a 5 anni ha visto Dio. Il diavolo si manifestava mentre studiava, gli faceva paura, come il gelo interiore, altre volte si presentava in persona, minacciandolo, percuotendolo, scaraventando l’inchiostro con le corna.
Lucio Dalla: nel dubbio è meglio credere. (tipo Pascal) Padre Guglielmo: si è alzato a 60 cm da terra Enrico Medi: qui il soprannaturale è naturale. Bilocazione: uno dei carismi avuti dal signore. Faceva due cose in due momenti diversi, ma non lo raccontava mai, era sorpreso e ne aveva paura. La sera padre Eusebio gli augurava buon viaggio Chissà dove sarebbe andato…ah ah! incredibile! (sbotta la Carrà) Durante la seconda guerra mondiale…delle bombe sono sganciate su una zona dove non c’era nessuno mentre il nemico voleva far fuori tutti! ah ah! il generale si è fatto cattolico, battezzato da padre pio- Prega padre pio, e a parte il miracolo, ti darà benefici, non si sa se domani ma qualcosa arriva ‘Quando un’anima s’affida a me io non la mollo mai’

4/6/02

Oggi gioca la Cina. E si celebra l’anniversario (dodici anni) del massacro di Tiennammen. Non è ammesso alcun tipo di manifestazione di protesta.

Leggo in C.Johnson di un massacro di proporzioni ben maggiori nel 1980 perpetrato dal generale filoamericano Chun Doo-Hwan a Kwangju in Corea del Sud.










12/08/02

Prima pagina: una ricerca sulla borghesia italiana: ha paura dei no-global. La Pivano ricorda i beatnick con nostalgia perché non violenti e buddisti a differenza di Casarini e compagni.

22/08/02
A.Veneziani: A.Asor Rosa inquietante perché vuole far cadere il governo Berlusca. Le idee noglobal tutt’altro che pacifiche rappresentano una degenerazione ideologica della piazza per impedire il libero confronto della democrazia.

Protezionismo dell’agricoltura UE finanziata per 254 miliardi quando se ne danno 54 a quella dei paesi poveri.

Nel mondo ci sono ‘11 settembre’ da decenni: G. Strada




06/09/02

Il terremoto ha rivelato la paura dei palermitani. Così grande che i tg nazionali li hanno invitati alla calma.

Amos Vitar sul film collettivo Settembre 2001
Quante vittime quel giorno non sono entrate nel mondo televisivo? Per questo ha scelto di rappresentarle.

16/10/02
Prima pagina: Stati Uniti. serial killer uccide una donna dell’ FBI al supermarket. Alcuni testimoni hanno notato che il fanalino posteriore della sua macchina è rotto. E in un biglietto ha scritto: sono Dio.

19/10/02
Giornale della lega: si uccide un operaio al Politeama mentre i compagni festeggiano lo sciopero.

21/10/02
Responsabile pagine culturali di Avvenire. democrazia e libertà da difendere sempre e comunque (contro l’islam). Coppie gay: contro l’esibizione pubblica di una scelta contro natura.

14/11/02
Pera dichiara: senza cristianesimo non ci sarebbe stata l’Italia democratica. Alla faccia della storia.

Leggo su Panorama che nel ‘30 la canapa indiana poteva sostituire il petrolio per la combustione del motore a scoppio.

Pietrangelo Buttafuoco: Istinto teocratico italiano

Berlusconi sulla visita del Papa in parlamento: “è un’esortazione a un impegno costante per la pace libertà progresso e il bene comune di tutti gli uomini. Gli amanti della libertà sono colpiti dalla grandiosa testimonianza per un quarto di secolo in difesa dei diritti umani della dignità della inviolabilità della persona dei perseguitati. Levando la sua voce contro ogni forma di totalitarismo e oltraggio all’umanità ha contribuito al crollo del comunismo sovietico e aperto il cammino per la riunificazione dell’Europa.”
(vedi Flores D’arcais in Etica senza fede)


20/11/02
A scuola al Vittorio Emanuele II
In classe i ragazzi discutono dove andare in gita. Propongo l’Egitto. Risposta: e che schifezze ci sono? Provo con la Libia e parlo delle sue rovine fantastiche, dicono che di rovine ne hanno le tasche piene! insisto: c’è il deserto!… e qualcuno : e pago per vedere il deserto?
21/11/02

La collega di greco spiega Callimaco senza mostrarci un solo verso. Traccia paralleli, espone teorie come fosse sul cadavere della muta poesia.

(vedi Berardinelli in Eroe che pensa pag 60, e Michelstadter prima pagina di Pers.e ret.)
21/11/02

La collega di greco spiega Callimaco senza mostrarci un solo verso. Traccia paralleli, espone teorie come fosse sul cadavere della muta poesia.

(vedi Berardinelli in Eroe che pensa pag 60, e Michelstadter prima pagina di Pers.e ret.)
10/12/02

Palermo è il luogo con la minor quantità di verde pubblico, di spazi chiusi al traffico. Modena è tra le prime.

Ieri all’Infedele le cifre della nostra economia. Trentanovesimo posto, altro che settimo.










Italia oggi

19.1.03

G. Minà a Otto e mezzo: Cardoso, personaggio discutibile invitato al congresso DS del ’99, Lula no. Ferrara e M.G.Maglie su Pinochet: grande uomo.

07/09/03
Calcio: Dodici feriti a Livorno. E scontri ovunque.
Palermo danneggiata un auto dei Vigili Urbani dopo il concerto di Fiorello.

09/09/03
al tg5 delle 13 inondazione a Taranto : due morti. Neanche un intervista o un inviato.
Berlusconi: Mussolini non ha mai ucciso nessuno, mandava in vacanza, al confino.

12/11/03
I tg alla morte di Galante Garrone dedicano pochi istanti

13/11/03

Ieri: aula magna facoltà teologica di Palermo: prolusione inaugurale del prof. De Mattei. (ha scritto una biografia su P.De Oliveira, brasiliano fondatore dell’associazione Tradizione Famiglia Proprietà, che difende la nobiltà latifondista cattolica dalle pretese contadine a una vita dignitosa.) Il vicepresidente della provincia di Forza Italia invita alla mobilitazione generale e dichiara come suo scopo unico il perseguimento degli interessi ecclesiastici.
Perché uno Stato democratico non si difende da coloro che predicano per sovvertirlo? Lo Stato deve guardarsi solo da Monica Rioce? E se non vuole usare la forza per debolezza si industri per difendersi.
Non c’è esperienza storica che suffraghi l’ipotesi di una fine della democrazia ad opera di quattro fanatici di sinistra. Mentre sono numerose le democrazie sostituite da dittature clericali.
La sinistra intanto ‘difende’ i lavoratori italiani. Che hanno il meno tempo libero d’ Europa e sono i peggio pagati (per non parlare di incidenti sul lavoro)
U.Santino: ‘L’alleanza e il compromesso’
dal 1977 in dieci anni il Manifesto ha pubblicato solo 77 righe sulla morte di Peppino Impastato. E da quando ‘sulla scena palermitana è apparso Orlando, che inaugura nell’agosto dell’87 la prima ‘giunta di primavera’ non si contano gli interventi entusiastici dell’intellighenzia locale, con i libri intervista di Michele Perriera, di Fotia-Roccuzzo eccetera.
Il Manifesto apre un dibattito su Palermo ma gli interlocutori privilegiati del giornale sono i sostenitori di Orlando, lo stesso Valentino Parlato scende in Sicilia per intervistare i gesuiti Sorge e Pintacuda, mentori non solo spirituali del redentore palermitano’ Santino propone (siamo nell’89) un articolo nel quale si prevede (previsione esatta) un rilancio della DC e una batosta per i nuovi alleati. Ma non viene pubblicato perché non in linea con la politica del quotidiano. (pag.93)

17/09/02
ieri su rai uno il figlio di piero angela informa sulla funzione importante degli amanuensi nella conservazione della cultura classica (per Pietro Giannone storico del settecento che ha trascorso i suoi ultimi 14 anni in una prigione del Vaticano i monaci distrussero tutta la cultura classica che a loro dava fastidio) Giovedì 10 settembre.

2 DIC 2006
Leggo dall’Avvenire di oggi 2 Dicembre, un lettore arrabbiato sulla burla che diventa vilipendio.


20 set 08

Aveva 19 anni ed era del Burkina Faso. Accusato di aver rubato dei biscotti. Ho sentito urlare parolacce da parte di italiani.
Una mazza bianca di ferro, e un ragazzo a terra che non si muoveva. Alle sei del mattino in un bar. Al bar i ragazzi hanno rubato qualcosa. Padre e figlio. La gente che dice: avete rubato. Si chiamava Abda.
Al tg4nla cerimonia dell’ampolla sul fiume e il Va Pensiero.
Fini si dissocia dal fascismo ma Caruso scrive nel suo blog: facciano le riforme che vogliono ma non si meraviglino che qualcuno si trova con una pallottola in gamba.
Ipotizzi il ritorno degli anni di piombo, responsabili di avere escluso una certa sinistra. Il ministro rotondi: le parole di caruso sono pietre e sono gravi.
Di questo personaggio si è parlato troppo, che restra ai margini della vita politica. Su di lui non bisogna abbassare la guardia.
IL papa a Lordes. Riceve e beve l’acqua benedetta di Lourdes. Poi si inginocchia in preghiera davanti alla statua di maria e la omaggia della luce di una candela.
Oggi incontra i fedeli. Centinaia di migliaia di pellegrini, alle sei del mattino ci siamo alzati, aspettiamo il santo padre..trenta ore di viaggio da Napoli, cosa vi ha spinto a venire qui? L’amore per la madonna e la fede.
Rispondete alla chiamata del signore, così Ratzinger invita i giovani che lo attorniano.
Ci sono ragazzi che a dieci anni cominciano a usare droga. Trovare queste sostanze è piuttosto facile. Milano col consumo più alto di cocaina.
Da Siena. Una studentessa di 20 anni, morta dopo un rave party. Specie di festa in cui si trasgredisce anche la festa.
Tragica violenza a Milano.
Abdu, i giovani insultati dai due italiani. Uno muore.

Setta mistica a Ispica. Opere della Madonna. Agli arresti domiciliari i ‘capiì


Radio 3 oasis ore 18 mar 23 set o8
Molto interessante l’idea di andare oltre lo stereotipo del musulmano arabo, vi sono arabi cristiani e musulmani non arabi in Indonesia
Primo ospite viene da Bagdhad. Monsignor Guarduni.
Martino diaz dirige oasis. Nasce nel 43, nel 01 vescovo di babilonia dei caldei, l’odierna Baghdad. Insieme al patriarca Deli. Esposto al rischio di attentati. Come tutti gli iraqeni. Uccisione del vescovo di Mossul dei caldei.




. E oggi a prima pagina (25set.ven.08) una mail a Barbacetto scrive della ignoranza totale della nostra classe politica.
A proposito di criminale: sempre a prima pagina questa mattina qualcuno ricorda che il 10 per cento dei nostri parlamentari hanno problemi con la giustizia.

17/09/02
ieri su rai uno il figlio di piero angela sulla funzione importante degli amanuensi nella conservazione della cultura classica (e Giannone: il contrario: distrussero la cultura classica, ed anche Il Nome della Rosa, il film tratto dal romanzo di Eco, stanno con Giannone. Ah, e chi conosce degli studenti italiani Pietro Giannone? Chissà perché la risposta è un no generale!)

Italia.900

DeGasperi in una lettera dell’estate del ’41 accenna all’annuncio, rivelatosi falso, dell’occupazione nazista di Mosca come a una notizia di cui ‘godere’; tre anni dopo, dirà pubblicamente del ‘merito immenso’ e del ‘genio di Giuseppe Stalin’. (Pag 43 Schiavone Italiani senza italia.)

D’Orsi: ‘Intellettuali nel Novecento Italiano’.
Pag.23 quanti intellettuali restarono antifascisti tra quelli che firmarono il Manifesto Croce?

Hegeliani e crociani mirano a screditare ogni sforzo radicale di demolizione e ricostruzione, e a questo scopo mettono sugli altari l’istinto, l’intuizione, l’inconsapevole, fattori ai quali la tradizione possa appellarsi senza darne alcuna ragione
(Salvemini: ‘Scritti sul risorgimento’ op II vol II pag 541-542 Ed.Feltrinelli)

I giorni di vacanza passano veloci ed in modo interessante.
Letture: Tute Blu, di Andrea Sangiovanni, sul ruolo dell’Acli e della Cisl-Fim nella lotta operaia a cavallo del ’68, e della costruzione di modelli da parte della stampa, cui i soggetti della lotta saranno costretti: da un lato gli operai – descritti come massa compatta indistinta ed eterodiretta – e gli studenti ‘filocinesi’, che danno vita a violente manifestazioni, e dall’altro la polizia che cerca di contenerli. (pag 124)

Lo storico cattolico G.De Rosa ritiene che le condizioni precarie del mezzogiorno italiano siano state causate dal popolo riottoso a farsi guidare dalla Chiesa ufficiale.
Ritiene che la presenza diffusa del ‘clero precario’ sia la conferma di tale analisi. Peccato che questo ‘clero precario’ ignorante e pagano non sia mai stato combattuto dalla gerarchia ecclesiastica. (da G.Galasso, introd. a ‘Per la storia sociale e religiosa del mezzogiorno d’Italia)
17/09/06
Nnon fa parte della tradizione biblica quello che dice Tommaso sugli animali come utensili. Dice Enzo Bianchi a radio tre.
17/09/06
Nnon fa parte della tradizione biblica quello che dice Tommaso sugli animali come utensili. Dice Enzo Bianchi a radio tre.



La mater matrigna. Che ci offre i frutti proibiti perchè sa che li mangeremo, così noi andremo da lei contriti, e lei ci perdonerà, e così noi potremo continuare il giochino così interessante di fare qualcosa di proibito,ovvio nei limiti del consentito, cioè all’interno della coppia eterosessuale, rigorosamente normata e quindi normale,
può dimostrare la sua tesi che siamo incorreggibili, e occorre la sua presenza per tenerci a freno.
12/11/06 7.41
Bella analisi di Mario Monti oggi sul corriere sullp spirito conservatore della sinistra radicale.

In Italia fino a poco tempo fa. Come scopre Menico Caroli nel libro suo libro ‘Proibitissimo’ (pag22): Nel 1950 tutti i programmi protestanti furono soppressi a eccezione di una rubrica settimanale che veniva trasmessa la domenica da Roma. Inoltre quest’ultima non solo subì continui mutamenti d’orario ma fu anche eliminata dal bollettino dei programmi radiofonici. Il 18 aprile 1951 il senatore democristiano Mario Riccio interrogò il governo per sapere ‘se ritenesse di metter fine a unaclandestina propaganda religiosa, per mezzo della radio, che offende ed irrita il
sentimento cattolico del popolo italiano’
Tute blu. Pag 124: 19 Aprile 1968 a Valdagno, luogo simbolo del capitalismo paternalistico, scoppiano degli incidenti fra la polizia e gli operai della Marzotto (...) nel corso della giornata lo scontro diventa sempre più duro arrivando a coinvolgere la popolazione (...) durante i tafferugli viene lanciata una bomba a mano e la statua del conte Marzotto che si trova al centro del paese viene distrutta: ‘è come se un simbolo dell’opprssione crollasse’ scriverà un sindacalista.





Mi ricorda quanto si diceva ieri a radio tre su Togliatti che è servito a mantenere l’ordine tecnico-fascista immediatamente dopo la seconda guerra e sugli inviti alla collaborazione con gli americani. Nelle fabbriche della Fiat l’unico epurato per collaborazionismo, direi, il capro espiatorio, è stato Valletta. Il resto, e in particolare tutti i tecnici specializzati rientreranno al lavoro col placet di Togliatti e le proteste degli operai.


Leggo qualche pagina da Ginsborg: Storia d’Italia, sul comizio che il coraggioso comunista Licausi tenne a Villalba il 20 settembre del 1944.
Padrone del paese è il boss Don Calò, tornato con gli americani nel 43. Sindaco democristiano è suo nipote. Parroco del paese suo fratello, che suonerà le campane tutto il tempo del comizio di Licausi che aveva garantito, per potere parlare, che non si sarebbe occupato di contadini o di mafia e che in piazza non ci sarebbero stati contadini. Così non sarà, e allora gli uomini di Don Calò spareranno sui presenti provocando tredici feriti tra cui Li Causi.
Leggo anche di Secchia l’unico contro la politica compromissoria di Togliatti verso i democristiani, e di un libro della Mafai su Secchia: ‘L’uomo che sognava la lotta armata. ‘(p.270)
Leggo sulla subordinazione del Psi di Nenni al Pci. Nenni ammirava gli strateghi Togliatti e DeGasperi,
(pag.112)

Anche quando il mondo intorno sembra un inferno, Karol crede nella preghiera

Familismo base più solide per il sistema mafioso
Si chiamano compare (farenheit. 10 nov. 08

Di recente il Papa sulla camorra non ha detto niente. Che le scomuniche vanno....cosa pensa? Cattolico democratico, popolare, io vedo tanti preti di base che svolgono una funzione eccezionale, sacerdoti di frontiera a Scampia, don Raffaele, questa gente sostituisce lo stato, ono l’argine, io ricevo un sacerdote che mi era stato mandato dal mio parroco, convinto che m’invitava ad un convegno della camorra e mi segnala uno dei casalesi, che aveva una situazione familiare particolare, pecorella smarrita.
Intitolazione centro caritas ad un camorrista che si era suicidato. Poi se uno legge il vangelo e l’aproccio informale di Gesù. (Cantone Raffaele: pubblicato da mondadori)

illuminismo

Gadamer Verità e metodo pag. 241
Troelsch individua negli illuministi una rottura epocale. Nasce una cosmopolita e universale ragione storica che in Cartesio e in Leibniz era confinata entro uno spazio ontologico-metafisico
Wilson Stazione finlandia pag. 349. La repressione attuata dal governo Thiers contro i comunardi a Parigi nel maggio del 1870 fece più morti (100.000) in una settimana del Terrore di Robespierre in tre anni.


‘il pensiero dialettico interpreta l’uomo come essere storico che costantemente con la sua azione va al là di se stesso (Pascal) in direzione di quella sola coincidenza possibile dell’umano con il sacro, di quella conciliazione dell’uomo e della natura entro la storia cosciente che costituisce l’unica realizzazione della libertà’
(L:Goldmann: L’illuminismo e la società moderna pag.100)
l’immagine della città come una nave che dev’essere salvata dai mefitici miasmi dell’irrazionalità, dell’emozione, in definitiva da chi non la pensa come la città. (Nusbaumm: ‘La fragilità del bene’ p146)
La città, come il tutto, il totem direbbe Marramao, o l’universale, l’astratto, di Merleau Ponty e i filosofi del novecento

guerra

Ginsburg: Occhiacci di legno pag 67-68
Nell’antica Grecia il mito aveva contribuito al controllo sulla società, da un lato giustificandone l’assetto gerarchico, dall’altro agitando la minaccia di pene ultraterrene. Il cristianesimo aveva ereditato questa duplice funzione. Ma dopo la riforma la situazione si era deteriorata. Per tenere a freno il proletariato (gli schiavi moderni) la religione non bastava più, c’era bisogno di miti nuovi. Nietzsche sognava la rinascita del mito tedesco e pensava a Wagner, al quale la Nascita della tragedia è dedicato. Ma la rinascita del mito era in atto da tempo, e non solo in Germania. Fu il patriottismo, non la religione, a mobilitare le masse che per anni uccisero e si fecero uccidere nei campi di battaglia europei. (vedi la polemica di Proudhon e Herder e Feuerbach contro Hegel, illuminismo contro idealismo)
Il 31 marzo 1917, ancora nel pieno del conflitto, l’Economist traeva un respiro di sollievo pensando allo scampato pericolo:
“come nel luglio del 1914 il paese stava scivolando nella guerra civile sulla questione irlandese, così nella sfera industriale stava avvicinandosi a scioperi generali su una scala non distinguibile dalla guerra civile. I lavoratori dei trasporti avevano unito le loro energie per una prova di forza mentre nella meccanica l’autunno 1914 lasciava prevedere la rottura dell’accordo del 1897, rinnovato nel 1907. Eravamo sulla soglia di un grave disordine industriale quando la guerra ci ha salvati insegnando a padroni e operai l’obbligo di un comune patriottismo.
La guerra segnò una svolta irreversibile nell’organizzazione della società su tutti i piani, compresa l’rganizzazione del consenso. Le tecniche di propaganda adottate nei confronti del fronte interno e delle truppe, non smobilitarono in tempo di pace. Il sangue si aggiunse al suolo, le invocazioni alla mitica comunità originaria assunsero toni razzisti.
“intravedo la possibilità di neutralizzare la stampa per mezzo della stampa stessa, il mio governo diventerebbe giornalista. Sarebbe il giornalismo incarnato..” aveva detto il Machiavelli di Joli, rivolgendosi a Montesquieu.
Tra i materiali del progetto di Benjamin su Parigi troviamo questo passo:
“un giorno un osservatore perspicace ha detto che l’Italia fascista era diretta come un grande giornale, nonchè da un grande giornalista: un’idea al giorno, dei concorsi, delle sensazioni, un abile e insistente orientamento del lettore verso alcuni aspetti della vita sociale, smisuratamente ingranditi, una deformazione sistematica dela comprensione del lettore. Insomma i regimi fascisti sono regimi pubblicitari.”
Fin dal 1896 LeBon aveva proposto la pubblicità commerciale come modello per la propaganda politica e Mussolini era un suo ammiratore. Anche Hitler usa gli stessi termini: “i suo compito deve consistere come nel manifesto pubblicitario nel rendere attenta la massa, l’azione della massa dev’essere diretta più al sentimento e solo molto secondariamente al cosidetto intelletto. Chi vuole guadagnarsi la grande massa deve conoscere la chiave che apre le porte del suo cuore. Non si chiama oggettività ma volontà ed energia.” Nell’adunata di Norimberga si socorgono tanto la volontà manipolatoria di Leni Riefensthal quanto quella del regime. Ma la realtà non è un film, l’oggettività si è vendicata.

filos.medievale

De Libera Fil Medievale pag 45:

“più che un rifiuto del razionalismo il palamismo (da Gregorio Palamas monaco del monte Athos del 1350) è la riaffermazione di un aspetto centrale della teologia ortodossa, l’idea della ‘deificazione’ del cristiano. L’esicasmo non è invenzione medievale. Già Gregorio di Nissa spiegava che è possibile ‘durante i momenti di pace (esychia) dedicarsi alla contemplazione delle cose invisibili e contemplare una luce inesprimibile’. La caratteristica degli esicasti stava nel ritenere che questo raccoglimento interiore avrebbe permesso all’orante di vedere la luce increata di Dio.”


“I palamiti rimproverano i loro avversari (tomisti) di ‘adorare i sillogismi invece del vangelo’ e di ‘chiamare luce i sillogismi di Aristotele invece della luce divina’ (ib.47)



Agamben (p.12 del suo Infanzia e storia) : fino a San Tommaso non esiste un identificazione tra intelligenza (Nous) e anima (psychè)

TOMMASO
sensus iste qui ex figuris accipitur, spiritualis vocatur.
il senso che si coglie attraverso le figure si chiamas spirituale
Natoli La salvezza senza fede. Pag 147

felicità

M.W. Roche: Dinamic Stillness citato in Natoli sulla Felicità pag. 70 e si cita Agostino delle Confessioni su Dio: sempre agens e semper quietus.
Nel piacere il movimento per un verso raggiunge la sua massima accellerazione, per l’altro entra appunto nella quiete. Tutto ciò non è suscettibile di calcolo, non è possibile cogliere il punto di differenza, l’intervallo tra il movimento e la quiete (...)nello scarto tra il culminare e lo spegnersi accade l’eccesso e l’eccedere coincide con lo sconfinare,( direi con Ferry, con il tracciare nuovi confini e l’allargamento dei vecchi. ). Ora dello sconfinare si ha indubbiamente esperienza, ma non se ne possono misurare i limiti. Esso è certamente un dato di coscienza, ma di esso non si può avere conoscenza, o quantomeno non rientra in quella modalità del conoscere che domina il suo oggetto perchè lo possiede (interamente) e perciò poco somiglia a quella pratica adusa a demarcare, porre confini..(...)l’abolizione della distanza che si ha nel piacere non toglie il limite, ove lo sforzo di risolversi nell’altro fa riemergere l’altro come alterità irriducibile.
In genere gli uomini si sentono felici quando ottengono l’oggetto del loro desiderio.in questo senso avrebbero ragione coloro che fanno coincidere la felicità con il divenire comple



Natoli. Felicità e morte pag 77 si tratta di un legame simbolico, ove l’indifferenza alla morte è indice di sazietà, di perfezione raggiunta. La felicità, in quanto realizzazione piena non vuole ulteriorità caso mai vuole durata, che è altra cosa. Si tratta di espandere l’attimo ed evitare che cada (...) quando si rientra nel flusso della vita, la perfezione dell’attimo è perduta: si torna ad essere incompleti. Non è un caso che nel melodramma gli amanti muoiono, così il loro amore perfetto dura in eterno.



76 (sulla felicità di Elettra
Sofocle nell’Elettra presenta una donna immersa immersa nell’afflizione, tormentata dal più crudo dolore per la morte del padre e del fratello ritenuto anch’egli morto. Ma nonostante questo o forse proprio per questo, all’apparizione di Oreste è presa da una gioia palpitante. Il fratello se ne accorge e onde evitare di mettere a repentaglio il proprio disegno, vuol porre un freno alla felicità della sorella: nel contempo vorrebbe che essa potesse avere corso perchè egli stesso è toccato dalla medesima felicità Natoli Felicità pag 72: l’intrattenersi con i fantasmi del desiderio alimenta una sorta di soddisfazione secondaria (vedi Agostino in Natoli ma non ricordo dove, l’ho fatto fare ai ragazzi, sul piacere mentale, qualcosa del genre) che certo è meno intensa di quella che scaturisce dall’istantaneità del piacere (non sono d’accordo, dipende, qualche volta lo è meno qualche volta lo è più, una sega riuscita piò essere più intensamente piacevole di una scopata poco interessante.)
Natoli Felicità pag 72-73
L’immaginazione colloca la felicità normalmente al passato o al futuro poichè in senso stretto essa non può essere pensata temporalmente. Se così fosse la si associerebbe in modo inevitabile a ciò che trapassa e questo ne cancellerebbe l’esperienza di pienezza. La felicità si ritiene non possa appartenere a un presente che scorre e si consuma.

fantasmatico

E scopro che per Freud le depressioni sono fantasmatiche
(in Coppo sulla Depressione pag 147-8)).
Carchia in ‘Amore del pensiero’ p 131: in Kant viene meno la contrapposizione tra immaginatio e mens che sembrava colpevolizzare l’arte come irretimento nel sensibile sulla scia di una tradizione agostiniana dell’interiorità

Il valore dell’immaginazione lo ricorda bene Moretti quando scrive nella poesia A Cesena: il sogno che m

dolore

Odio questa persona per il torto che ho subito
(vedi Herling pag 15: si diventa diavolo per le torture subite….
mi accanisco contro qualcuno se ne ho paura, se credo che può farmi ancora del male,
Il perdono è quindi uno stato di consapevolezza della propria forza.
Martinetti su Schopenhauer :Nolontà non è assenza di volontà ma sua sublimazione o assorbimento nell’intelletto. Il Wille si obiettiva in IDEE di tipi eterni.
L’uomo perfettamente morale è l’uomo che sente in sé il dolore di tutti gli esseri
Schopenhauer. Scritti sulla religione
La malvagità umana deriva dalla volontà di vivere, esacerbata dalle sofferenze continue.

Ora accade che un dolore intollerabile permette all’uomo che lo prova di aprirsi verso una realtà psichica che gli fa superare il dolore attuale, l’uomo in questione si sente finalmente pacificato, prova un estasi che è conoscenza e non rapimento infantile come se ne trovano in tutti i libretti di devozione amorosa stucchevole, piena di dolci e pasticcini.
Renato Curcio cita A.Ludwig il quale ritiene che si possa entrare in trance per tentare di risolvere certi conflitti emozionali



“disagio è il sentimento che si prova in presenza di un’inibizione: e poiché la forza di un’attività non può diventare cosciente se non in presenza di inibizioni, il disagio è un ingrediente necessario di ogni attività - cosciente
(Nietzsche citato da Gauchet: L’inconscio cerebrale pag 187)


“ La lamentazione funeraria affronta l’ebetudine stuporosa e la sblocca, accoglie il planctus e lo sottopone alla regola do gesti ritmici tradizionalmente fissati, con l’esclusione o l’attenuazione simbolica di quei comportamenti che sono più rischiosi per l’integrità fisica della persona”

(da Morte e pianto rituale di F.Demartino pag.85)

si potrebbe pensare che i diversi casi di ‘omicidi in famiglia’ che si sono verificati di recente, ma direi anche

1) i vari casi di comportamenti rischiosi per l’integrità fisica della persona in lutto ma anche di altri che la circondano che possono essere oggetto del suo furore luttuoso. Da collegarsi alla ‘crisi della presenza’, uno stato della mente e del corpo, che a ciascuno di noi può capitare, diciamo che è sempre in corso di azione, tutte le volte che il nostro rapporto con il mondo comincia a scricchiolare per varie vicende che ci sono capitate. Dalla tristezza quotidiana o depressione all’ appannamento dell’interesse nei confronti del mondo, a un disaffezionarsi ad esso, diventiamo freddi nei confronti degli altri, chiusi nella tristezza, e nelle motivazioni che ci offriamo, quasi sempre giustificatrici, finiamo per dar colpa al mondo, ce la prendiamo con esso, il mondo poi sono gli altri raramente le cose, specialmente quando viviamo in un mondo che dà più importanza alle cose che agli altri.


Penso a come sia facile al tg4 uscire in prima notizia con gli scassinatori dell’ordine pubblico, i famelici noglobal che avranno rotto qualche vetrina o divelto qualche pompa di benzina.


Che poi altri individui, chiamati tifosi, abbiano rotto le ossa a qualche agente di polizia per il semplice motivo che si opponeva al loro violento gioco contro quelli della squadra avversaria, questo non sconvolge nessuno. Perchè il calcio è un gioco protetto, che serve a consentire agli individui di scaricare le loro ansie e le loro crisi della presenza nel più grande ideale campanilistico della propria squadra e città.

Dovrebbe essere centomila volte più consentito e giustificato che qualcuno si arrabbi per dei motivi legati diciamo alla più nobile dialettica democratica, per cui ciascuno deve fare valere le proprie ragioni, specialmente se queste sono condivisibili almeno per la ragionevole mente comune.

Che i nostri leader politici di sinistra non si siano resi conto di questa piccola differenza la dice lunga sulla loro capacità di incidere davvero nell’auspicabile evoluzione democratica del nostro paese di cui si riempiono la bocca tra poco anche i cani delle borgate vecchie di Palermo.

2) –non solo della persona che vive il cordoglio per la morte di un suo caro




Jedlosky e
Sparti pag 135 sulla perdita dell’atteggiamento verso l’altro come essere umano occorre analizzare due meccanismi cruciali: la produzione sociale della distanza e la disumanizzazione delle vittime.
1) Ricorso massivo all’azione mediata. La maggior parte dei nazisti non era a contatto diretto con le vittime.
Che la costruzione della distanza sociale sia cruciale lo rivelano gli esperimenti dello psicologo sociale Milgram (cfr Bauman 1992) Essi attestano che: dato un contesto nel quale gli ordini vengono emanati da un’autorità univoca e risoluta, vi è un rapporto inversamente proporzionale tra la disponibilità a esercitare atti crudeli e la prossimità delle vittime di tali atti. Mentre il contatto diretto obbliga chi infligge del male



Trascrivo un pezzo della introduzione di Blanchot al suo ‘I passi Falsi’. Che ho letto da poco:

‘perchè l’angoscia sarebbe contraria a manifestarsi? Essa è tanto il fuori quanto il dentro. L’uomo a cui si è rivelata (il che non vuol dire che gli ha mostrato il fondo della sua natura poichè non vi è fondo), l’uomo che ha afferrato in profondità si lascia vedere nelle diverse espressioni sotto cui essa l’attira; non si mostra con compiacimento e non si nasconde con scrupolo; non è geloso della sua intimità, non fugge nè ricerca ciò che la distrugge; alla sua solitudine e alla sua unione non può attribuire un’importanza definitiva, angosciato quando si rifiuta, più angosciato quando si concede, sente di essere legato ad un’esigenza che non può alterare il sì o il no della realtà.’ (pag19)

cristianesimo

U.Galimberti in Orme del Sacro


pag 242 differenza tra vita degna e biologica. La prima è quella che gli uomini cercano, la seconda quella immaginata dalla chiesa quando preferisce, alla denuncia delle condizioni dei meninos de rua strillare contro l’aborto (239)

“negli uomini la nozione degli dei sorge da ciò che accade nell’anima (psychè) per il presentarsi nei sogni degli entusiasmi dell’anima e per le divinazioni. Quando infatti nel sonno l’anima si presenta per se stessa, allora, recuperando la propria natura, essa divina e profetizza”
(fr.12a di Aristotele: Della filosofia, riportato da Sesto Empirico in U.Galimberti :La Terra senza il male pag.173)

Leopardi: (Zibaldone (610). Prima di Gesù non si era mai considerata la società come espressamente e per sua natura nemica della virtù. Osservate gli scrittori antichi,, e non ci troverete mai quest’idea del mondo nemico del bene, che si trova a ogni passo del Vangelo. Anzi (ed avevano ragione in quei tempi) consideravano la società e l’esempio come naturalmente capaci di stimolare alla virtù e di rendere virtuoso chi non lo fosse: e in somma il buono e la società non solo non parevano incompatibili, ma cose naturalmente amiche e compagne.

Natoli: per il neopagano la caducità non è motivo di obiezione nei confronti della vita, il naturale ….




“L’aspetto più ovvio della vita dell’uomo nel saeculum cristiano è di essere condannata a rimanere incompleta. La realizzazione della personalità umana è posticipata alla fine dei tempi; Agostino, enumerando (nell’esordio del XIX capitolo della Citta di Dio) le teorie etiche note a M.Varrone e respingendole come ‘teorie con le quali gli uomini si sono sforzati di costruirsi una felicità in seno alla sofferenza di questa vita’ segna il tramonto del pensiero classico e sostituisce all’ideale di una raggiungibile autoperfezione il concetto di un uomo straniero in una terra ostile, la cui virtù consiste nella tensione in un ardente anelito per una terra sempre distante; …potrebbe essere chiamato il primo dei romantici”
(da Brown: ‘Religione e società nell’età di S.Agostino pag.27)


Pag 32: è l’unico vescovo della Chiesa Primitiva di cui possiamo seguire l’evoluzione verso la convinzione che gli imperatori cristiani potessero proteggere la chiesa sopprimendo i rivali. E’ l’unico scrittore che scrisse in difesa della coercizione religiosa e lo fece con tale forza da essere definito le prince des persecuteurs

Nella lettera di Gregorio Magno alla regina Brunilde la dilectio si è trasformata in dilectio sacerdotum (regulae pastorales VIII,4) e l’amore nell’amore per la sede di S.Pietro. (ib.VI,5) (sull’amore nella Trinità di Agostino vedi Petrella, introd. A Palamas)

dilectio è termine con cui Agostino indica l’orientamento di tutta la personalità, i suoi più profondi desideri e capacità di amare, e quindi non ha il significato limitato di perseguimento puramente razionale di fini.
(p30)




“Il logos si fece nuovamente divino. Questa fu l’aspettativa del mondo di Plutarco, dualista di Iside e Osiride, L’età cristiana con il suo richiamo ad una universalità di uguali sotto la misericordia di Cristo riuscì a comprendere le folle attraverso la divinizzazione del proprio eroe.
L’eroe tornò ad essere Dio, come lo fu un tempo.”


Brown relig e società

Pag:39
Recensione a A.H.M. Jones “The later Roman Empire (284-602)” 3volumi 1964 oxford.blackwell. (chissà come mai sconosciuta agli storici italiani?v visto che non è stato mai tradotto?)
Prima storia sociale della chiesa cristiana, colta in flagrante delicto, perché è un’istituzione che nutre più bocche oziose e che è altrettanto premurosa nell’estorcere ricchezza ai contadini. (volII pp 894-914) e 933-934
ogni ulteriore studio sulla funzione del cristianesimo dovrà prendere le mosse da queste lucide pagine



pag 47: per il Jones: la conversione di Costantino fu l’atto più audace che fu mai compiuto da un autocrate in spregio e in sfida di una vasta maggioranza dei suoi sudditi.
Pag 49 gli imperatori della tarda umanità alle tradizionali esigenze di una civiltà urbana aggiunsero un esercito e una burocrazia ampiamente incrementati, e patrocinarono una chiesa ufficiale che assorbiva uomini e ricchezze come una spugna

Pag 69 si potrebbero portare oltre le osservazioni di Dodds: il rancore per il mondo che come egli suggerisce fu introvertito dall’asceta come odio per il proprio corpo, fu anche in modo massiccio estrovertito nella forma drastica di ostilità nei confronti dell’estraneo religioso (pagano eretico scismatico) o più sottilmente come senso di colpa che lo costringeva a reprimere e a raddrizzare le persone guaste e cadute.


pag 75: cristianesimo come forma protoborghese e cittadinan
pag 81: conversione di costantino :episodio paradossale della pseudomorfosi grazie alla quale la tradizione classica e uno stile classico di vita urbana sopravvissero fino all’avvento dell’Islam

pag 83 nell’europa occidentale i propugnatori di una società cristianizzata erano poco sicuri e per questo più aggressivi: ad una chiesa che si considerò sempre un’elite separata non si offriva altra alternativa se non di essere perseguitata o dominare; e il mondo esterno non poteva essere considerato se non attivamente ostile o inferiore, come una colonia arretrata da governare con fermezza, con paternalismo opprimente e gravido di senso di colpa.

Agostino ci fornisce l’alchimia che convertì l’elite perseguitata di Cipriano nella elite persecutrice dei tempi successivi

IL catechismo che agostino scrive per aiutare un sacerdote cartaginese ad assorbire i pagani è lo stesso utilizzato dagli spagnoli nel nuovo mondo (adolfo Etchegaray-Cruz: S.Augustin in Revue des etudes augustiniennes (XI 1965 pp277-90)

Pag 122 Gregorio Magno considerava naturale che una donna che avesse mangiato della lattuga senza prima fare il segno della croce un demonio appollaiato sulle sue foglie l’avrebbe affogata. (Dialogi I 30 e I4)

96 La chiesa cristiana appare come un’istituzione che libera lo Stato romano da molte incombenze..

123: eccezionale coesione del cristianesimo (nel III e IV secolo?)

124
La gente entrava a far parte della nuova comunità per essere liberata dai demoni; e la nuova comunità a sua volta risolveva le proprie tensioni proiettandole nella forma di una minaccia demoniaca dal di fuori

154 Lo spodestamento del paganesimo ad opera di Graziano nel 382 fu un atto unilaterale da parte di un imperatore cristiano imposto a danno del senato che Simmaco pretendeva di rappresentare
l
La sconfitta e il suicidio di Flaviano nella guerra civile contro Teodosio nel 394 segnano un analoga drammatica svolta e hanno fatto sì che quest’ultimo meritasse di essere paragonato a Catone Uticense

162 famiglia Anici, protettrice di S.Ambrogio e Petronio Probo
Il suo battesimo segna il culmine di una lunga carriera dedicata all’affermazione della sua famiglia e al consolidamento di una tradizione di lealtà interessata all’autorità costituita.

Campbell Mitologia orientale pag.45
Due sono i motivi presenti nelle mitologie e religioni del mondo. Il primo è quello della meraviglia, dallo stupore che nasce dalla contemplazione di qualcosa di inesplicabile all’estasi mistica. Il secondo è quello della salvezza, della liberazione da un mondo che ha esaurito la sua fiamma. R.Otto nella sua opera ‘Il sacro’ scrive di un fattore non razionale essenziale all’esperienza religiosa che non può essere definito da nessuno dei termini tradizionalmente applicati dai teologi alla divinità: Spirito Ragione, Uno Fondamento ecc. Le fedi che si basano su tali definizioni razionali tendono a precludere piuttosto che a favorire l’esperienza religiosa. Inoltre: ‘ a causa dell’importanza attribuita alla dissociazione uomo/Dio l’angoscia di tale stato fu interpretata come una colpa, una punizione ed una espiazione; in Oriente le vie e le idee di liberazione ebbero più il carattere di terapie alternative e non di direttive autoritarie di un padre soprannaturale. E a pag. 356: il potere di redenzione di Budda ha una funzione pedagogica non penale.

Mitologia Creativa pag. 720: Papa Giovanni XXII (papa dal 1316 al 1334) dichiarò false le descrizioni che Eckhart aveva fatto delle proprie esperienze, ma questo Papa non era un mistico per cui dichiara falso qualcosa di cui non è a conoscenza.

E questa mattina ho pensato mentre leggevo Rambaldi, alla voglia di leggermi un pò di opere tedesche, (infatti a pag.24 vi trovo Per la Storia della religione e della filosofia in Germania in cui Heine attacca violentemente il cristianesimo che, dilacerando l’uomo tra l’anima e il corpo, tra cielo e terra, mutila la sua pienezza ed è uno strumento nelle mani dei despoti per opprimere il popolo.) E alla possibilità di restare fino a Giugno raccogliendo i soldi necessari perchè possa trasferirmi a Berlino



Storia Vera di Luciano a cura di Cataudella, il cui inizio mi è parso molto promettente, quando cerca di spiegare la presunta conversione di Luciano alla filosofia dalla retorica, come topos letterario presente sia nei dialoghi con Trifone di Giustino sia nelle Confessioni di Agostino.




TOMMASO
sensus iste qui ex figuris accipitur, spiritualis vocatur.
il senso che si coglie attraverso le figure si chiamas spirituale
Natoli La salvezza senza fede. Pag 147