domenica 8 febbraio 2009

filos.medievale

De Libera Fil Medievale pag 45:

“più che un rifiuto del razionalismo il palamismo (da Gregorio Palamas monaco del monte Athos del 1350) è la riaffermazione di un aspetto centrale della teologia ortodossa, l’idea della ‘deificazione’ del cristiano. L’esicasmo non è invenzione medievale. Già Gregorio di Nissa spiegava che è possibile ‘durante i momenti di pace (esychia) dedicarsi alla contemplazione delle cose invisibili e contemplare una luce inesprimibile’. La caratteristica degli esicasti stava nel ritenere che questo raccoglimento interiore avrebbe permesso all’orante di vedere la luce increata di Dio.”


“I palamiti rimproverano i loro avversari (tomisti) di ‘adorare i sillogismi invece del vangelo’ e di ‘chiamare luce i sillogismi di Aristotele invece della luce divina’ (ib.47)



Agamben (p.12 del suo Infanzia e storia) : fino a San Tommaso non esiste un identificazione tra intelligenza (Nous) e anima (psychè)

TOMMASO
sensus iste qui ex figuris accipitur, spiritualis vocatur.
il senso che si coglie attraverso le figure si chiamas spirituale
Natoli La salvezza senza fede. Pag 147

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