domenica 8 febbraio 2009

Ponty

La naturaPonty pag 221
il mondo naturale si da come esistente in sè al di là della sua esistenza per me, l’atto di trascendenza con il quale il soggetto si dischiude a questo mondo, rimuove se stesso e ci troviamo in presenza di una natura che per esistere non ha bisogno di essere percepita.



“Che cos’era dunque la vita? Era calore, prodotto calorifico di una inconsistenza che
riceveva forma, febbre della materia di cui era accompagnato il processo di continua decomposizione e ricomposizione delle molecole d’albumina, di costituzione complicata e meravigliosa...Non era materia e non era spirito. Era qualcosa fra i due, un fenomeno, un portato della materia, simile all’arcobaleno sulla cascata, simile alla fiamma. Ma quantunque non materiale era sensuale fino al piacere e alla nausea, era la spudoratezza della materia diventata sensibile, era la forma impudica dell’essere...Era lo svilupparsi e il costituirsi di un fulgore fatto di acqua, albumina sale e grassi, che si chiamava carne e diventava forma, nobile immagine, bellezza, ma che nello stesso tempo significava compendio di ogni sensibilità e desiderio. “ (Thomas Mann: la montagna incantata.)
C’entra qualcosa la storia della cultura come la affronta Ponty, te ne riporto qualche pensiero....dalla pagina 45 del saggio: Il romanzo e la metafisica.

... ‘... tutto s’è svolto per lungo tempo come se tra filosofia e letteratura esistessero non solo differenze tecniche riguardanti il modo di espressione, ma persino una differenza di oggetto. Dal XIX secolo esse stringono relazioni sempre più salde. Il primo segno di avvicinamento è la comparsa di modi di espressione ibridi, propri del diario intimo, del trattato filosofico e del dialogo, di cui l’opera di Peguy è un buon esempio. Perchè uno scrittore ha ormai bisogno per esprimersi di riferimenti filosofici politici e letterari ad un tempo? Perchè si è aperta una nuova dimensione di ricerca. ‘tutti hanno una metafisica, patente o latente, altrimenti non si esiste’ (un progetto, una intelligenza che li sintetizzi, li trascenda, una struttura, - anche gli animali e le piante - )
Nelle opere dello spirito si è sempre trattato di prendere una certa posizione rispetto al mondo, di cui la letteratura la filosofia e la politica ne sono le differenti espressioni. Non si è atteso in Francia l’introduzione della filosofia esistenziale per definire ogni vita come metafisica latente e ogni metafisica come esplicitazione della vita umana. Ciò testimonia dell’importanza e della necessità storiche di tale filosofia. Essa è la presa di coscienza di un movimento più vecchio di lei di cui rivela il senso ed accelera la cadenza. La metafisica classica è potuta passare per una specialità in cui la letteratura non avesse a che fare perchè ha funzionato su una base di razionalismo incontestato e perchè era persuasa di potere fare capire la vita umana e il mondo con una connessione di concetti.”

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