M.W. Roche: Dinamic Stillness citato in Natoli sulla Felicità pag. 70 e si cita Agostino delle Confessioni su Dio: sempre agens e semper quietus.
Nel piacere il movimento per un verso raggiunge la sua massima accellerazione, per l’altro entra appunto nella quiete. Tutto ciò non è suscettibile di calcolo, non è possibile cogliere il punto di differenza, l’intervallo tra il movimento e la quiete (...)nello scarto tra il culminare e lo spegnersi accade l’eccesso e l’eccedere coincide con lo sconfinare,( direi con Ferry, con il tracciare nuovi confini e l’allargamento dei vecchi. ). Ora dello sconfinare si ha indubbiamente esperienza, ma non se ne possono misurare i limiti. Esso è certamente un dato di coscienza, ma di esso non si può avere conoscenza, o quantomeno non rientra in quella modalità del conoscere che domina il suo oggetto perchè lo possiede (interamente) e perciò poco somiglia a quella pratica adusa a demarcare, porre confini..(...)l’abolizione della distanza che si ha nel piacere non toglie il limite, ove lo sforzo di risolversi nell’altro fa riemergere l’altro come alterità irriducibile.
In genere gli uomini si sentono felici quando ottengono l’oggetto del loro desiderio.in questo senso avrebbero ragione coloro che fanno coincidere la felicità con il divenire comple
Natoli. Felicità e morte pag 77 si tratta di un legame simbolico, ove l’indifferenza alla morte è indice di sazietà, di perfezione raggiunta. La felicità, in quanto realizzazione piena non vuole ulteriorità caso mai vuole durata, che è altra cosa. Si tratta di espandere l’attimo ed evitare che cada (...) quando si rientra nel flusso della vita, la perfezione dell’attimo è perduta: si torna ad essere incompleti. Non è un caso che nel melodramma gli amanti muoiono, così il loro amore perfetto dura in eterno.
76 (sulla felicità di Elettra
Sofocle nell’Elettra presenta una donna immersa immersa nell’afflizione, tormentata dal più crudo dolore per la morte del padre e del fratello ritenuto anch’egli morto. Ma nonostante questo o forse proprio per questo, all’apparizione di Oreste è presa da una gioia palpitante. Il fratello se ne accorge e onde evitare di mettere a repentaglio il proprio disegno, vuol porre un freno alla felicità della sorella: nel contempo vorrebbe che essa potesse avere corso perchè egli stesso è toccato dalla medesima felicità Natoli Felicità pag 72: l’intrattenersi con i fantasmi del desiderio alimenta una sorta di soddisfazione secondaria (vedi Agostino in Natoli ma non ricordo dove, l’ho fatto fare ai ragazzi, sul piacere mentale, qualcosa del genre) che certo è meno intensa di quella che scaturisce dall’istantaneità del piacere (non sono d’accordo, dipende, qualche volta lo è meno qualche volta lo è più, una sega riuscita piò essere più intensamente piacevole di una scopata poco interessante.)
Natoli Felicità pag 72-73
L’immaginazione colloca la felicità normalmente al passato o al futuro poichè in senso stretto essa non può essere pensata temporalmente. Se così fosse la si associerebbe in modo inevitabile a ciò che trapassa e questo ne cancellerebbe l’esperienza di pienezza. La felicità si ritiene non possa appartenere a un presente che scorre e si consuma.
domenica 8 febbraio 2009
fantasmatico
E scopro che per Freud le depressioni sono fantasmatiche
(in Coppo sulla Depressione pag 147-8)).
Carchia in ‘Amore del pensiero’ p 131: in Kant viene meno la contrapposizione tra immaginatio e mens che sembrava colpevolizzare l’arte come irretimento nel sensibile sulla scia di una tradizione agostiniana dell’interiorità
Il valore dell’immaginazione lo ricorda bene Moretti quando scrive nella poesia A Cesena: il sogno che m
(in Coppo sulla Depressione pag 147-8)).
Carchia in ‘Amore del pensiero’ p 131: in Kant viene meno la contrapposizione tra immaginatio e mens che sembrava colpevolizzare l’arte come irretimento nel sensibile sulla scia di una tradizione agostiniana dell’interiorità
Il valore dell’immaginazione lo ricorda bene Moretti quando scrive nella poesia A Cesena: il sogno che m
dolore
Odio questa persona per il torto che ho subito
(vedi Herling pag 15: si diventa diavolo per le torture subite….
mi accanisco contro qualcuno se ne ho paura, se credo che può farmi ancora del male,
Il perdono è quindi uno stato di consapevolezza della propria forza.
Martinetti su Schopenhauer :Nolontà non è assenza di volontà ma sua sublimazione o assorbimento nell’intelletto. Il Wille si obiettiva in IDEE di tipi eterni.
L’uomo perfettamente morale è l’uomo che sente in sé il dolore di tutti gli esseri
Schopenhauer. Scritti sulla religione
La malvagità umana deriva dalla volontà di vivere, esacerbata dalle sofferenze continue.
Ora accade che un dolore intollerabile permette all’uomo che lo prova di aprirsi verso una realtà psichica che gli fa superare il dolore attuale, l’uomo in questione si sente finalmente pacificato, prova un estasi che è conoscenza e non rapimento infantile come se ne trovano in tutti i libretti di devozione amorosa stucchevole, piena di dolci e pasticcini.
Renato Curcio cita A.Ludwig il quale ritiene che si possa entrare in trance per tentare di risolvere certi conflitti emozionali
“disagio è il sentimento che si prova in presenza di un’inibizione: e poiché la forza di un’attività non può diventare cosciente se non in presenza di inibizioni, il disagio è un ingrediente necessario di ogni attività - cosciente
(Nietzsche citato da Gauchet: L’inconscio cerebrale pag 187)
“ La lamentazione funeraria affronta l’ebetudine stuporosa e la sblocca, accoglie il planctus e lo sottopone alla regola do gesti ritmici tradizionalmente fissati, con l’esclusione o l’attenuazione simbolica di quei comportamenti che sono più rischiosi per l’integrità fisica della persona”
(da Morte e pianto rituale di F.Demartino pag.85)
si potrebbe pensare che i diversi casi di ‘omicidi in famiglia’ che si sono verificati di recente, ma direi anche
1) i vari casi di comportamenti rischiosi per l’integrità fisica della persona in lutto ma anche di altri che la circondano che possono essere oggetto del suo furore luttuoso. Da collegarsi alla ‘crisi della presenza’, uno stato della mente e del corpo, che a ciascuno di noi può capitare, diciamo che è sempre in corso di azione, tutte le volte che il nostro rapporto con il mondo comincia a scricchiolare per varie vicende che ci sono capitate. Dalla tristezza quotidiana o depressione all’ appannamento dell’interesse nei confronti del mondo, a un disaffezionarsi ad esso, diventiamo freddi nei confronti degli altri, chiusi nella tristezza, e nelle motivazioni che ci offriamo, quasi sempre giustificatrici, finiamo per dar colpa al mondo, ce la prendiamo con esso, il mondo poi sono gli altri raramente le cose, specialmente quando viviamo in un mondo che dà più importanza alle cose che agli altri.
Penso a come sia facile al tg4 uscire in prima notizia con gli scassinatori dell’ordine pubblico, i famelici noglobal che avranno rotto qualche vetrina o divelto qualche pompa di benzina.
Che poi altri individui, chiamati tifosi, abbiano rotto le ossa a qualche agente di polizia per il semplice motivo che si opponeva al loro violento gioco contro quelli della squadra avversaria, questo non sconvolge nessuno. Perchè il calcio è un gioco protetto, che serve a consentire agli individui di scaricare le loro ansie e le loro crisi della presenza nel più grande ideale campanilistico della propria squadra e città.
Dovrebbe essere centomila volte più consentito e giustificato che qualcuno si arrabbi per dei motivi legati diciamo alla più nobile dialettica democratica, per cui ciascuno deve fare valere le proprie ragioni, specialmente se queste sono condivisibili almeno per la ragionevole mente comune.
Che i nostri leader politici di sinistra non si siano resi conto di questa piccola differenza la dice lunga sulla loro capacità di incidere davvero nell’auspicabile evoluzione democratica del nostro paese di cui si riempiono la bocca tra poco anche i cani delle borgate vecchie di Palermo.
2) –non solo della persona che vive il cordoglio per la morte di un suo caro
Jedlosky e
Sparti pag 135 sulla perdita dell’atteggiamento verso l’altro come essere umano occorre analizzare due meccanismi cruciali: la produzione sociale della distanza e la disumanizzazione delle vittime.
1) Ricorso massivo all’azione mediata. La maggior parte dei nazisti non era a contatto diretto con le vittime.
Che la costruzione della distanza sociale sia cruciale lo rivelano gli esperimenti dello psicologo sociale Milgram (cfr Bauman 1992) Essi attestano che: dato un contesto nel quale gli ordini vengono emanati da un’autorità univoca e risoluta, vi è un rapporto inversamente proporzionale tra la disponibilità a esercitare atti crudeli e la prossimità delle vittime di tali atti. Mentre il contatto diretto obbliga chi infligge del male
Trascrivo un pezzo della introduzione di Blanchot al suo ‘I passi Falsi’. Che ho letto da poco:
‘perchè l’angoscia sarebbe contraria a manifestarsi? Essa è tanto il fuori quanto il dentro. L’uomo a cui si è rivelata (il che non vuol dire che gli ha mostrato il fondo della sua natura poichè non vi è fondo), l’uomo che ha afferrato in profondità si lascia vedere nelle diverse espressioni sotto cui essa l’attira; non si mostra con compiacimento e non si nasconde con scrupolo; non è geloso della sua intimità, non fugge nè ricerca ciò che la distrugge; alla sua solitudine e alla sua unione non può attribuire un’importanza definitiva, angosciato quando si rifiuta, più angosciato quando si concede, sente di essere legato ad un’esigenza che non può alterare il sì o il no della realtà.’ (pag19)
(vedi Herling pag 15: si diventa diavolo per le torture subite….
mi accanisco contro qualcuno se ne ho paura, se credo che può farmi ancora del male,
Il perdono è quindi uno stato di consapevolezza della propria forza.
Martinetti su Schopenhauer :Nolontà non è assenza di volontà ma sua sublimazione o assorbimento nell’intelletto. Il Wille si obiettiva in IDEE di tipi eterni.
L’uomo perfettamente morale è l’uomo che sente in sé il dolore di tutti gli esseri
Schopenhauer. Scritti sulla religione
La malvagità umana deriva dalla volontà di vivere, esacerbata dalle sofferenze continue.
Ora accade che un dolore intollerabile permette all’uomo che lo prova di aprirsi verso una realtà psichica che gli fa superare il dolore attuale, l’uomo in questione si sente finalmente pacificato, prova un estasi che è conoscenza e non rapimento infantile come se ne trovano in tutti i libretti di devozione amorosa stucchevole, piena di dolci e pasticcini.
Renato Curcio cita A.Ludwig il quale ritiene che si possa entrare in trance per tentare di risolvere certi conflitti emozionali
“disagio è il sentimento che si prova in presenza di un’inibizione: e poiché la forza di un’attività non può diventare cosciente se non in presenza di inibizioni, il disagio è un ingrediente necessario di ogni attività - cosciente
(Nietzsche citato da Gauchet: L’inconscio cerebrale pag 187)
“ La lamentazione funeraria affronta l’ebetudine stuporosa e la sblocca, accoglie il planctus e lo sottopone alla regola do gesti ritmici tradizionalmente fissati, con l’esclusione o l’attenuazione simbolica di quei comportamenti che sono più rischiosi per l’integrità fisica della persona”
(da Morte e pianto rituale di F.Demartino pag.85)
si potrebbe pensare che i diversi casi di ‘omicidi in famiglia’ che si sono verificati di recente, ma direi anche
1) i vari casi di comportamenti rischiosi per l’integrità fisica della persona in lutto ma anche di altri che la circondano che possono essere oggetto del suo furore luttuoso. Da collegarsi alla ‘crisi della presenza’, uno stato della mente e del corpo, che a ciascuno di noi può capitare, diciamo che è sempre in corso di azione, tutte le volte che il nostro rapporto con il mondo comincia a scricchiolare per varie vicende che ci sono capitate. Dalla tristezza quotidiana o depressione all’ appannamento dell’interesse nei confronti del mondo, a un disaffezionarsi ad esso, diventiamo freddi nei confronti degli altri, chiusi nella tristezza, e nelle motivazioni che ci offriamo, quasi sempre giustificatrici, finiamo per dar colpa al mondo, ce la prendiamo con esso, il mondo poi sono gli altri raramente le cose, specialmente quando viviamo in un mondo che dà più importanza alle cose che agli altri.
Penso a come sia facile al tg4 uscire in prima notizia con gli scassinatori dell’ordine pubblico, i famelici noglobal che avranno rotto qualche vetrina o divelto qualche pompa di benzina.
Che poi altri individui, chiamati tifosi, abbiano rotto le ossa a qualche agente di polizia per il semplice motivo che si opponeva al loro violento gioco contro quelli della squadra avversaria, questo non sconvolge nessuno. Perchè il calcio è un gioco protetto, che serve a consentire agli individui di scaricare le loro ansie e le loro crisi della presenza nel più grande ideale campanilistico della propria squadra e città.
Dovrebbe essere centomila volte più consentito e giustificato che qualcuno si arrabbi per dei motivi legati diciamo alla più nobile dialettica democratica, per cui ciascuno deve fare valere le proprie ragioni, specialmente se queste sono condivisibili almeno per la ragionevole mente comune.
Che i nostri leader politici di sinistra non si siano resi conto di questa piccola differenza la dice lunga sulla loro capacità di incidere davvero nell’auspicabile evoluzione democratica del nostro paese di cui si riempiono la bocca tra poco anche i cani delle borgate vecchie di Palermo.
2) –non solo della persona che vive il cordoglio per la morte di un suo caro
Jedlosky e
Sparti pag 135 sulla perdita dell’atteggiamento verso l’altro come essere umano occorre analizzare due meccanismi cruciali: la produzione sociale della distanza e la disumanizzazione delle vittime.
1) Ricorso massivo all’azione mediata. La maggior parte dei nazisti non era a contatto diretto con le vittime.
Che la costruzione della distanza sociale sia cruciale lo rivelano gli esperimenti dello psicologo sociale Milgram (cfr Bauman 1992) Essi attestano che: dato un contesto nel quale gli ordini vengono emanati da un’autorità univoca e risoluta, vi è un rapporto inversamente proporzionale tra la disponibilità a esercitare atti crudeli e la prossimità delle vittime di tali atti. Mentre il contatto diretto obbliga chi infligge del male
Trascrivo un pezzo della introduzione di Blanchot al suo ‘I passi Falsi’. Che ho letto da poco:
‘perchè l’angoscia sarebbe contraria a manifestarsi? Essa è tanto il fuori quanto il dentro. L’uomo a cui si è rivelata (il che non vuol dire che gli ha mostrato il fondo della sua natura poichè non vi è fondo), l’uomo che ha afferrato in profondità si lascia vedere nelle diverse espressioni sotto cui essa l’attira; non si mostra con compiacimento e non si nasconde con scrupolo; non è geloso della sua intimità, non fugge nè ricerca ciò che la distrugge; alla sua solitudine e alla sua unione non può attribuire un’importanza definitiva, angosciato quando si rifiuta, più angosciato quando si concede, sente di essere legato ad un’esigenza che non può alterare il sì o il no della realtà.’ (pag19)
cristianesimo
U.Galimberti in Orme del Sacro
pag 242 differenza tra vita degna e biologica. La prima è quella che gli uomini cercano, la seconda quella immaginata dalla chiesa quando preferisce, alla denuncia delle condizioni dei meninos de rua strillare contro l’aborto (239)
“negli uomini la nozione degli dei sorge da ciò che accade nell’anima (psychè) per il presentarsi nei sogni degli entusiasmi dell’anima e per le divinazioni. Quando infatti nel sonno l’anima si presenta per se stessa, allora, recuperando la propria natura, essa divina e profetizza”
(fr.12a di Aristotele: Della filosofia, riportato da Sesto Empirico in U.Galimberti :La Terra senza il male pag.173)
Leopardi: (Zibaldone (610). Prima di Gesù non si era mai considerata la società come espressamente e per sua natura nemica della virtù. Osservate gli scrittori antichi,, e non ci troverete mai quest’idea del mondo nemico del bene, che si trova a ogni passo del Vangelo. Anzi (ed avevano ragione in quei tempi) consideravano la società e l’esempio come naturalmente capaci di stimolare alla virtù e di rendere virtuoso chi non lo fosse: e in somma il buono e la società non solo non parevano incompatibili, ma cose naturalmente amiche e compagne.
Natoli: per il neopagano la caducità non è motivo di obiezione nei confronti della vita, il naturale ….
“L’aspetto più ovvio della vita dell’uomo nel saeculum cristiano è di essere condannata a rimanere incompleta. La realizzazione della personalità umana è posticipata alla fine dei tempi; Agostino, enumerando (nell’esordio del XIX capitolo della Citta di Dio) le teorie etiche note a M.Varrone e respingendole come ‘teorie con le quali gli uomini si sono sforzati di costruirsi una felicità in seno alla sofferenza di questa vita’ segna il tramonto del pensiero classico e sostituisce all’ideale di una raggiungibile autoperfezione il concetto di un uomo straniero in una terra ostile, la cui virtù consiste nella tensione in un ardente anelito per una terra sempre distante; …potrebbe essere chiamato il primo dei romantici”
(da Brown: ‘Religione e società nell’età di S.Agostino pag.27)
Pag 32: è l’unico vescovo della Chiesa Primitiva di cui possiamo seguire l’evoluzione verso la convinzione che gli imperatori cristiani potessero proteggere la chiesa sopprimendo i rivali. E’ l’unico scrittore che scrisse in difesa della coercizione religiosa e lo fece con tale forza da essere definito le prince des persecuteurs
Nella lettera di Gregorio Magno alla regina Brunilde la dilectio si è trasformata in dilectio sacerdotum (regulae pastorales VIII,4) e l’amore nell’amore per la sede di S.Pietro. (ib.VI,5) (sull’amore nella Trinità di Agostino vedi Petrella, introd. A Palamas)
dilectio è termine con cui Agostino indica l’orientamento di tutta la personalità, i suoi più profondi desideri e capacità di amare, e quindi non ha il significato limitato di perseguimento puramente razionale di fini.
(p30)
“Il logos si fece nuovamente divino. Questa fu l’aspettativa del mondo di Plutarco, dualista di Iside e Osiride, L’età cristiana con il suo richiamo ad una universalità di uguali sotto la misericordia di Cristo riuscì a comprendere le folle attraverso la divinizzazione del proprio eroe.
L’eroe tornò ad essere Dio, come lo fu un tempo.”
Brown relig e società
Pag:39
Recensione a A.H.M. Jones “The later Roman Empire (284-602)” 3volumi 1964 oxford.blackwell. (chissà come mai sconosciuta agli storici italiani?v visto che non è stato mai tradotto?)
Prima storia sociale della chiesa cristiana, colta in flagrante delicto, perché è un’istituzione che nutre più bocche oziose e che è altrettanto premurosa nell’estorcere ricchezza ai contadini. (volII pp 894-914) e 933-934
ogni ulteriore studio sulla funzione del cristianesimo dovrà prendere le mosse da queste lucide pagine
pag 47: per il Jones: la conversione di Costantino fu l’atto più audace che fu mai compiuto da un autocrate in spregio e in sfida di una vasta maggioranza dei suoi sudditi.
Pag 49 gli imperatori della tarda umanità alle tradizionali esigenze di una civiltà urbana aggiunsero un esercito e una burocrazia ampiamente incrementati, e patrocinarono una chiesa ufficiale che assorbiva uomini e ricchezze come una spugna
Pag 69 si potrebbero portare oltre le osservazioni di Dodds: il rancore per il mondo che come egli suggerisce fu introvertito dall’asceta come odio per il proprio corpo, fu anche in modo massiccio estrovertito nella forma drastica di ostilità nei confronti dell’estraneo religioso (pagano eretico scismatico) o più sottilmente come senso di colpa che lo costringeva a reprimere e a raddrizzare le persone guaste e cadute.
pag 75: cristianesimo come forma protoborghese e cittadinan
pag 81: conversione di costantino :episodio paradossale della pseudomorfosi grazie alla quale la tradizione classica e uno stile classico di vita urbana sopravvissero fino all’avvento dell’Islam
pag 83 nell’europa occidentale i propugnatori di una società cristianizzata erano poco sicuri e per questo più aggressivi: ad una chiesa che si considerò sempre un’elite separata non si offriva altra alternativa se non di essere perseguitata o dominare; e il mondo esterno non poteva essere considerato se non attivamente ostile o inferiore, come una colonia arretrata da governare con fermezza, con paternalismo opprimente e gravido di senso di colpa.
Agostino ci fornisce l’alchimia che convertì l’elite perseguitata di Cipriano nella elite persecutrice dei tempi successivi
IL catechismo che agostino scrive per aiutare un sacerdote cartaginese ad assorbire i pagani è lo stesso utilizzato dagli spagnoli nel nuovo mondo (adolfo Etchegaray-Cruz: S.Augustin in Revue des etudes augustiniennes (XI 1965 pp277-90)
Pag 122 Gregorio Magno considerava naturale che una donna che avesse mangiato della lattuga senza prima fare il segno della croce un demonio appollaiato sulle sue foglie l’avrebbe affogata. (Dialogi I 30 e I4)
96 La chiesa cristiana appare come un’istituzione che libera lo Stato romano da molte incombenze..
123: eccezionale coesione del cristianesimo (nel III e IV secolo?)
124
La gente entrava a far parte della nuova comunità per essere liberata dai demoni; e la nuova comunità a sua volta risolveva le proprie tensioni proiettandole nella forma di una minaccia demoniaca dal di fuori
154 Lo spodestamento del paganesimo ad opera di Graziano nel 382 fu un atto unilaterale da parte di un imperatore cristiano imposto a danno del senato che Simmaco pretendeva di rappresentare
l
La sconfitta e il suicidio di Flaviano nella guerra civile contro Teodosio nel 394 segnano un analoga drammatica svolta e hanno fatto sì che quest’ultimo meritasse di essere paragonato a Catone Uticense
162 famiglia Anici, protettrice di S.Ambrogio e Petronio Probo
Il suo battesimo segna il culmine di una lunga carriera dedicata all’affermazione della sua famiglia e al consolidamento di una tradizione di lealtà interessata all’autorità costituita.
Campbell Mitologia orientale pag.45
Due sono i motivi presenti nelle mitologie e religioni del mondo. Il primo è quello della meraviglia, dallo stupore che nasce dalla contemplazione di qualcosa di inesplicabile all’estasi mistica. Il secondo è quello della salvezza, della liberazione da un mondo che ha esaurito la sua fiamma. R.Otto nella sua opera ‘Il sacro’ scrive di un fattore non razionale essenziale all’esperienza religiosa che non può essere definito da nessuno dei termini tradizionalmente applicati dai teologi alla divinità: Spirito Ragione, Uno Fondamento ecc. Le fedi che si basano su tali definizioni razionali tendono a precludere piuttosto che a favorire l’esperienza religiosa. Inoltre: ‘ a causa dell’importanza attribuita alla dissociazione uomo/Dio l’angoscia di tale stato fu interpretata come una colpa, una punizione ed una espiazione; in Oriente le vie e le idee di liberazione ebbero più il carattere di terapie alternative e non di direttive autoritarie di un padre soprannaturale. E a pag. 356: il potere di redenzione di Budda ha una funzione pedagogica non penale.
Mitologia Creativa pag. 720: Papa Giovanni XXII (papa dal 1316 al 1334) dichiarò false le descrizioni che Eckhart aveva fatto delle proprie esperienze, ma questo Papa non era un mistico per cui dichiara falso qualcosa di cui non è a conoscenza.
E questa mattina ho pensato mentre leggevo Rambaldi, alla voglia di leggermi un pò di opere tedesche, (infatti a pag.24 vi trovo Per la Storia della religione e della filosofia in Germania in cui Heine attacca violentemente il cristianesimo che, dilacerando l’uomo tra l’anima e il corpo, tra cielo e terra, mutila la sua pienezza ed è uno strumento nelle mani dei despoti per opprimere il popolo.) E alla possibilità di restare fino a Giugno raccogliendo i soldi necessari perchè possa trasferirmi a Berlino
Storia Vera di Luciano a cura di Cataudella, il cui inizio mi è parso molto promettente, quando cerca di spiegare la presunta conversione di Luciano alla filosofia dalla retorica, come topos letterario presente sia nei dialoghi con Trifone di Giustino sia nelle Confessioni di Agostino.
TOMMASO
sensus iste qui ex figuris accipitur, spiritualis vocatur.
il senso che si coglie attraverso le figure si chiamas spirituale
Natoli La salvezza senza fede. Pag 147
pag 242 differenza tra vita degna e biologica. La prima è quella che gli uomini cercano, la seconda quella immaginata dalla chiesa quando preferisce, alla denuncia delle condizioni dei meninos de rua strillare contro l’aborto (239)
“negli uomini la nozione degli dei sorge da ciò che accade nell’anima (psychè) per il presentarsi nei sogni degli entusiasmi dell’anima e per le divinazioni. Quando infatti nel sonno l’anima si presenta per se stessa, allora, recuperando la propria natura, essa divina e profetizza”
(fr.12a di Aristotele: Della filosofia, riportato da Sesto Empirico in U.Galimberti :La Terra senza il male pag.173)
Leopardi: (Zibaldone (610). Prima di Gesù non si era mai considerata la società come espressamente e per sua natura nemica della virtù. Osservate gli scrittori antichi,, e non ci troverete mai quest’idea del mondo nemico del bene, che si trova a ogni passo del Vangelo. Anzi (ed avevano ragione in quei tempi) consideravano la società e l’esempio come naturalmente capaci di stimolare alla virtù e di rendere virtuoso chi non lo fosse: e in somma il buono e la società non solo non parevano incompatibili, ma cose naturalmente amiche e compagne.
Natoli: per il neopagano la caducità non è motivo di obiezione nei confronti della vita, il naturale ….
“L’aspetto più ovvio della vita dell’uomo nel saeculum cristiano è di essere condannata a rimanere incompleta. La realizzazione della personalità umana è posticipata alla fine dei tempi; Agostino, enumerando (nell’esordio del XIX capitolo della Citta di Dio) le teorie etiche note a M.Varrone e respingendole come ‘teorie con le quali gli uomini si sono sforzati di costruirsi una felicità in seno alla sofferenza di questa vita’ segna il tramonto del pensiero classico e sostituisce all’ideale di una raggiungibile autoperfezione il concetto di un uomo straniero in una terra ostile, la cui virtù consiste nella tensione in un ardente anelito per una terra sempre distante; …potrebbe essere chiamato il primo dei romantici”
(da Brown: ‘Religione e società nell’età di S.Agostino pag.27)
Pag 32: è l’unico vescovo della Chiesa Primitiva di cui possiamo seguire l’evoluzione verso la convinzione che gli imperatori cristiani potessero proteggere la chiesa sopprimendo i rivali. E’ l’unico scrittore che scrisse in difesa della coercizione religiosa e lo fece con tale forza da essere definito le prince des persecuteurs
Nella lettera di Gregorio Magno alla regina Brunilde la dilectio si è trasformata in dilectio sacerdotum (regulae pastorales VIII,4) e l’amore nell’amore per la sede di S.Pietro. (ib.VI,5) (sull’amore nella Trinità di Agostino vedi Petrella, introd. A Palamas)
dilectio è termine con cui Agostino indica l’orientamento di tutta la personalità, i suoi più profondi desideri e capacità di amare, e quindi non ha il significato limitato di perseguimento puramente razionale di fini.
(p30)
“Il logos si fece nuovamente divino. Questa fu l’aspettativa del mondo di Plutarco, dualista di Iside e Osiride, L’età cristiana con il suo richiamo ad una universalità di uguali sotto la misericordia di Cristo riuscì a comprendere le folle attraverso la divinizzazione del proprio eroe.
L’eroe tornò ad essere Dio, come lo fu un tempo.”
Brown relig e società
Pag:39
Recensione a A.H.M. Jones “The later Roman Empire (284-602)” 3volumi 1964 oxford.blackwell. (chissà come mai sconosciuta agli storici italiani?v visto che non è stato mai tradotto?)
Prima storia sociale della chiesa cristiana, colta in flagrante delicto, perché è un’istituzione che nutre più bocche oziose e che è altrettanto premurosa nell’estorcere ricchezza ai contadini. (volII pp 894-914) e 933-934
ogni ulteriore studio sulla funzione del cristianesimo dovrà prendere le mosse da queste lucide pagine
pag 47: per il Jones: la conversione di Costantino fu l’atto più audace che fu mai compiuto da un autocrate in spregio e in sfida di una vasta maggioranza dei suoi sudditi.
Pag 49 gli imperatori della tarda umanità alle tradizionali esigenze di una civiltà urbana aggiunsero un esercito e una burocrazia ampiamente incrementati, e patrocinarono una chiesa ufficiale che assorbiva uomini e ricchezze come una spugna
Pag 69 si potrebbero portare oltre le osservazioni di Dodds: il rancore per il mondo che come egli suggerisce fu introvertito dall’asceta come odio per il proprio corpo, fu anche in modo massiccio estrovertito nella forma drastica di ostilità nei confronti dell’estraneo religioso (pagano eretico scismatico) o più sottilmente come senso di colpa che lo costringeva a reprimere e a raddrizzare le persone guaste e cadute.
pag 75: cristianesimo come forma protoborghese e cittadinan
pag 81: conversione di costantino :episodio paradossale della pseudomorfosi grazie alla quale la tradizione classica e uno stile classico di vita urbana sopravvissero fino all’avvento dell’Islam
pag 83 nell’europa occidentale i propugnatori di una società cristianizzata erano poco sicuri e per questo più aggressivi: ad una chiesa che si considerò sempre un’elite separata non si offriva altra alternativa se non di essere perseguitata o dominare; e il mondo esterno non poteva essere considerato se non attivamente ostile o inferiore, come una colonia arretrata da governare con fermezza, con paternalismo opprimente e gravido di senso di colpa.
Agostino ci fornisce l’alchimia che convertì l’elite perseguitata di Cipriano nella elite persecutrice dei tempi successivi
IL catechismo che agostino scrive per aiutare un sacerdote cartaginese ad assorbire i pagani è lo stesso utilizzato dagli spagnoli nel nuovo mondo (adolfo Etchegaray-Cruz: S.Augustin in Revue des etudes augustiniennes (XI 1965 pp277-90)
Pag 122 Gregorio Magno considerava naturale che una donna che avesse mangiato della lattuga senza prima fare il segno della croce un demonio appollaiato sulle sue foglie l’avrebbe affogata. (Dialogi I 30 e I4)
96 La chiesa cristiana appare come un’istituzione che libera lo Stato romano da molte incombenze..
123: eccezionale coesione del cristianesimo (nel III e IV secolo?)
124
La gente entrava a far parte della nuova comunità per essere liberata dai demoni; e la nuova comunità a sua volta risolveva le proprie tensioni proiettandole nella forma di una minaccia demoniaca dal di fuori
154 Lo spodestamento del paganesimo ad opera di Graziano nel 382 fu un atto unilaterale da parte di un imperatore cristiano imposto a danno del senato che Simmaco pretendeva di rappresentare
l
La sconfitta e il suicidio di Flaviano nella guerra civile contro Teodosio nel 394 segnano un analoga drammatica svolta e hanno fatto sì che quest’ultimo meritasse di essere paragonato a Catone Uticense
162 famiglia Anici, protettrice di S.Ambrogio e Petronio Probo
Il suo battesimo segna il culmine di una lunga carriera dedicata all’affermazione della sua famiglia e al consolidamento di una tradizione di lealtà interessata all’autorità costituita.
Campbell Mitologia orientale pag.45
Due sono i motivi presenti nelle mitologie e religioni del mondo. Il primo è quello della meraviglia, dallo stupore che nasce dalla contemplazione di qualcosa di inesplicabile all’estasi mistica. Il secondo è quello della salvezza, della liberazione da un mondo che ha esaurito la sua fiamma. R.Otto nella sua opera ‘Il sacro’ scrive di un fattore non razionale essenziale all’esperienza religiosa che non può essere definito da nessuno dei termini tradizionalmente applicati dai teologi alla divinità: Spirito Ragione, Uno Fondamento ecc. Le fedi che si basano su tali definizioni razionali tendono a precludere piuttosto che a favorire l’esperienza religiosa. Inoltre: ‘ a causa dell’importanza attribuita alla dissociazione uomo/Dio l’angoscia di tale stato fu interpretata come una colpa, una punizione ed una espiazione; in Oriente le vie e le idee di liberazione ebbero più il carattere di terapie alternative e non di direttive autoritarie di un padre soprannaturale. E a pag. 356: il potere di redenzione di Budda ha una funzione pedagogica non penale.
Mitologia Creativa pag. 720: Papa Giovanni XXII (papa dal 1316 al 1334) dichiarò false le descrizioni che Eckhart aveva fatto delle proprie esperienze, ma questo Papa non era un mistico per cui dichiara falso qualcosa di cui non è a conoscenza.
E questa mattina ho pensato mentre leggevo Rambaldi, alla voglia di leggermi un pò di opere tedesche, (infatti a pag.24 vi trovo Per la Storia della religione e della filosofia in Germania in cui Heine attacca violentemente il cristianesimo che, dilacerando l’uomo tra l’anima e il corpo, tra cielo e terra, mutila la sua pienezza ed è uno strumento nelle mani dei despoti per opprimere il popolo.) E alla possibilità di restare fino a Giugno raccogliendo i soldi necessari perchè possa trasferirmi a Berlino
Storia Vera di Luciano a cura di Cataudella, il cui inizio mi è parso molto promettente, quando cerca di spiegare la presunta conversione di Luciano alla filosofia dalla retorica, come topos letterario presente sia nei dialoghi con Trifone di Giustino sia nelle Confessioni di Agostino.
TOMMASO
sensus iste qui ex figuris accipitur, spiritualis vocatur.
il senso che si coglie attraverso le figure si chiamas spirituale
Natoli La salvezza senza fede. Pag 147
colonialismo
‘Giaciglio per la notte’, Rieff Pag 61. Quando Leopoldo II decide di intervenire con più forza nel suo Congo proclama l’intenzione di combattere lo schiavismo: risultato: 10 milioni di morti.
Poole su Alce Nero ricorda l’editto di Leopoldo II in cui dichiara che le ‘terre non occupate’ del Congo saranno proprietà dello Stato belga ( in Cole III,2)
Poole su Alce Nero ricorda l’editto di Leopoldo II in cui dichiara che le ‘terre non occupate’ del Congo saranno proprietà dello Stato belga ( in Cole III,2)
buddismo
P.Martinetti: La sapienza indiana. Pag.74
La poesia monastica buddista respira la gioia della meditazione nella pace della solitudine: ‘quando in cielo rugge la tempesta e torrenti di pioggie riempiono le vie dell’aria il monaco, in una caverna della montagna, si abbandona alla meditazione: no, non può esservi gioia più alta. Sulle sponde dei fiumi ornati di fiori, incoronati dalle ghirlande verdi delle foreste, egli è seduto immerso nella meditazione: no, non può esservi gioia più alta’.
Weil Q.III
Per gli occidentali inclini alla violenza il redentore divino doveva essere una vittima. Per gli indù inclini alla passività doveva essere re e guerriero. (p.209)
Razionalità = relazione. Contatto. Sua assenza = monologo incomprensibile. E’ l’utilizzo del segno-parola secondo un ordine non compreso dalla comunità. Comunità (InPasqualotto ‘Illuminismo e illuminazione’ a pag 108) nel buddismo è ‘sangha’ termine di vasto significato
“Il Nulla Zen lo si può afferrare solo in una propria esperienza immediata” (pag 12)
Maffei
La poesia monastica buddista respira la gioia della meditazione nella pace della solitudine: ‘quando in cielo rugge la tempesta e torrenti di pioggie riempiono le vie dell’aria il monaco, in una caverna della montagna, si abbandona alla meditazione: no, non può esservi gioia più alta. Sulle sponde dei fiumi ornati di fiori, incoronati dalle ghirlande verdi delle foreste, egli è seduto immerso nella meditazione: no, non può esservi gioia più alta’.
Weil Q.III
Per gli occidentali inclini alla violenza il redentore divino doveva essere una vittima. Per gli indù inclini alla passività doveva essere re e guerriero. (p.209)
Razionalità = relazione. Contatto. Sua assenza = monologo incomprensibile. E’ l’utilizzo del segno-parola secondo un ordine non compreso dalla comunità. Comunità (InPasqualotto ‘Illuminismo e illuminazione’ a pag 108) nel buddismo è ‘sangha’ termine di vasto significato
“Il Nulla Zen lo si può afferrare solo in una propria esperienza immediata” (pag 12)
Maffei
bachtin
Bachtin Autore-eroe 356
Le scienze umane devono personificare. Esse comprendono non conoscono.
La conoscenza è della cosa non dell’uomo e della storia
Le scienze umane devono personificare. Esse comprendono non conoscono.
La conoscenza è della cosa non dell’uomo e della storia
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